Napoli, i servizi igienici sono fuori servizio da settimane: clochard “costretto” ad urinare dinanzi a tutti in Galleria Umberto
Imbarazzo questa mattina all’interno della Galleria Umberto I di Napoli dove un clochard si è abbassato i pantaloni e ha urinato dinanzi a tutti dopo aver cercato a lungo un bagno pubblico. Al di là del grave episodio di degrado, denuncia il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, è increscioso che in una città visitata ogni giorno da migliaia di turisti come quella partenopea non vi sia un numero adeguato di servizi igienici: “L’episodio del clochard che urina sul muro della Galleria Umberto I in pieno giorno davanti a migliaia di turisti riporta all’attualità iI tema della mancanza dei servizi igienici comunali in città. In particolare nei principali siti turistici. Quelli presenti in piazza Trieste e Trento sono chiusi da tempo e ritengo opportuno, proprio adesso che la città vede una straordinaria e costante affluenza di turisti, fare chiarezza su come mai nell’intero Centro cittadino i visitatori siano costretti a ricorrere solo ai bar che, peraltro, non sempre offrono disponibilità oppure sono presenti file lunghissime di persone per accedere ai bagni. Una città turistica e accogliente deve provvedere anche alle esigenze primarie dei suoi ospiti e quella dell’emergenza di ricorrere ai servizi igienici è tra le principali”.
Vincenzo Vasquez, responsabile dell’area ambientale dei Verdi di Napoli, si unisce alla denuncia di Borrelli:“ In una città che pullula di turisti in ogni dove c’è chi si sente libero di fare pipì all’ingresso della galleria Umberto I, lato teatro San Carlo che tra l’altro è un ricettacolo di rifiuti, sotto lo sguardo dei turisti e di una pattuglia della polizia municipale rimasta indifferente all’episodio disgustoso. Mi sono limitato a documentare l’accaduto , sperando che intervenisse la polizia municipale che era poco distante. Il barbone che ha fatto pipì ha pure spaccato una sedia nell’indifferenza generale. Sono scene che rischiano di danneggiare l’immagine della città mettendo a rischio il suo patrimonio monumentale”.
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