Napoli, i clan favorivano soggetti privati del trasporto sanitario al Cardarelli: aperta un’indagine
Dopo i sessanta avvisi di garanzia notificati dalla Procura nei confronti di altrettanti dipendenti che, dopo avere timbrato il cartellino, abbandonavano il posto di lavoro, l’ospedale Cardarelli di Napoli è oggetto di una nuova inchiesta. Secondo quanto emerso in queste ore, la Procura ha aperto un fascicolo su una presunta collusione all’interno del nosocomio partenopeo. Nel dettaglio, le forze dell’ordine starebbero cercando di far luce su alcuni legami tra soggetti privati operanti nel trasporto sanitario e membri dei clan.
A commentare questo nuovo possibile scandalo è il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, membro della commissione sanità: “Come riporta ilMattino, alcune ambulanze, vicine alla criminalità organizzate, sarebbero state favorite rispetto ala concorrenza. Sono estremamente felice che finalmente la magistratura abbia avviato un procedimento d’investigazione per far luce sulla questione. Per mesi ho denunciato il racket delle ambulanze, che ha costretto tanti onesti cittadini a dover cambiare attività. Sulla sanità non si lucra”.
“Ora si faccia un’attenta pulizia di tutto il comparto che opera nel sistema sanitario in forma privata, si intervenga al più presto contro chi ha dei palesi rapporti con le cosche camorristiche. Non è pensabile poter far girare nei nostri ospedali aziende riconducibili a pregiudicati legati ai clan, non è possibile permettere a questi soggetti di aggredire e minacciare i concorrenti e restare impuniti, nonostante le decine di denunce verbalizzate.”
“La sanità campana non sarà il bancomat della criminalità, basta!”
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