Gli studenti del liceo Garibaldi di Napoli, questa mattina, insieme ad altri rappresentanti del liceo Caccioppoli e dell’Immanuel Kant di Melito, sono scesi in piazza Carlo III per denunciare lo stato di degrado urbano e sociale
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A via Foria c’è stato bisogno di un episodio drammatico come quello di Arturo perché qualcuno sorvegliasse la zona da criminalità e babygang. La zona di Carlo III è completamente ignorata dalle forze dell’ordine e abbiamo paura che quello che è accaduto in via Foria possa accadere anche qui, che finché non accadrà una vicenda drammatica la piazza non riceverà la sorveglianza che merita” – è questa la denuncia di Angelo, uno studente all’ultimo anno del Garibaldi raccolta da un giornalista de “Il Mattino”.
Temono un altro caso come quello di Arturo, il ragazzo che fu aggredito violentemente da una babygang nel Dicembre scorso, proprio nei pressi di Piazza Carlo III a Napoli, gli studenti che questa mattina si sono riuniti per chiedere più controlli per arginare il fenomeno, non raro, delle aggressioni da parte di babygang.
“Addirittura dei ragazzi minorenni mentre erano al bar a litigare hanno cacciato pistole e coltelli, e non c’erano forze dell’ordine a fermali – raccontano sconvolti altri studenti – questo è un luogo di incontro con gli amici anche il sabato sera e noi abbiamo paura a cacciare il telefono e restare da soli”.
In segno di protesta gli studenti dei vari istituti della zona hanno imbracciato palette e scope, come gesto simbolico attraverso il quale i ragazzi intendono denunciare lo stato di incuria ed abbandono in cui versano non solo le aiuole e le zone verdi della zona: “anche noi ci sentiamo abbandonati” è il messaggio che si legge tra le righe, nei vari slogan che hanno accompagnato la protesta.
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