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Napoli, giustizia per il ragazzo disabile vittima innocente della Camorra: ergastolo per i killer

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Un processo durato oltre 18 anni, ma alla fine giustizia è stata fatta per Antonio Landieri, il giovane disabile di 25 anni assassinato per sbaglio dalla camorra. I suoi killer Giovanni Esposito, Davide Francescone e Ciro Caiazza, sono stati condannati all’ergastolo. Ma grazie al suo sacrificio sono arrivate anche altre pesanti condanne.
Infatti il gip del Tribunale di Napoli ha anche disposto 17 anni e 4 mesi di reclusione Gennaro Notturno, esponente del clan degli scissionisti e Pasquale Riccio, collaboratore di giustizia.
La famiglia Landieri e i tanti amici di Scampia, hanno finalmente trovato un po’ di pace dopo le condanne agli assassini del figlio.
In questi anni non si sono mai arresi, neanche quando la Camorra provò a comprare il loro silenzio offrendo 150mila euro. Non ha prezzo la morte di un figlio, ma l’unico risarcimento è solo la giustizia.

Q

uel giorno Antonio era nel posto sbagliato al momento sbagliato, una frase fatta e rifatta, come se si dovesse chiedere il permesso alla malavita per uscire di casa.
Quel 6 novembre 2004, il 25enne disabile fu colpito da due colpi di pistola alla schiena durante la prima faida tra clan Di Lauro e le famiglie “scissioniste” degli Amato-Pagano. Antonio non riuscì a mettersi in salvo quel giorno a causa della sua condizione fisica, costretto su una sedia a rotella. Ma il ragazzo non è stato mai dimenticato dalla società civile di Scampia, che gli ha dedicato uno stadio ecologico per tenere sempre vivo il suo ricordo.

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