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Napoli, continua la ricognizione sulle problematiche territoriali del Welfare

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Napoli, continua la ricognizione sulle problematiche territoriali del Welfare

La commissione presieduta da Maria Caniglia ha incontrato oggi, insieme all’assessora Roberta Gaeta, le Municipalità Quarta, Quinta, Sesta e Settima (è del 22 novembre l’incontro con la Terza e l’Ottava) per proseguire la ricognizione sulle problematiche territoriali del Welfare.

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a ricognizione con assessori e consiglieri delle Municipalità sulle concrete difficoltà nell’ambito dei servizi di Welfare, ha introdotto la presidente della commissione consiliare Caniglia, offre l’opportunità di un confronto diretto con l’assessora Gaeta, la quale ha apprezzato anche oggi la possibilità offerta dalla commissione di condividere  una visione di insieme delle situazioni, al di là delle emergenze che di volta in volta si presentano. La dimensione trasversale del Welfare, che ha tante implicazioni con altri settori amministrativi, uno per tutti quello della sicurezza urbana, richiederà anche, così ha concluso la presidente Caniglia, nuove riunioni congiunte con le commissioni consiliari competenti sui vari aspetti.

La ricognizione è iniziata oggi con l’assessora della Quinta Municipalità Valentina Barberio: Vomero ed Arenella, quartieri medio borghesi nei quali il disagio e la povertà si manifestano in modalità più nascoste, hanno comunque alcune sofferenze; dal punto di vista organizzativo, la maggiore difficoltà è la mancanza di personale (con solo due impiegati e senza dirigente amministrativo, mentre è andata in pensione la responsabile del centro sociale del Vomero); anche la mancanza strutture per l’aggregazione sociale costituisce un problema, e la Municipalità auspica che la struttura di via Perrotti, di prossima apertura, possa diventare un punto di riferimento anche per gli anziani.

Diversa la situazione sociale della Settima Municipalità, esposta da Giuseppina Salomone presidente della commissione Welfare: una utenza sociale molto vasta, con un alto tasso anche di povertà culturale; carenza di personale, anche qui, con gli uffici assediati dai molti utenti che devono accedere a sussidi, e c’è preoccupazione su come far fronte alle domande per il Reddito di Inclusione Sociale; la carenza di personale riguarda anche i centri sociali e le biblioteche, mentre, in generale, si sente la necessità di stabilizzazione dei progetti e di un coordinamento centrale dei servizi sociali municipali.

Per la Sesta Municipalità, per la quale era presente il vicepresidente Gianluca Maglione, è stata segnalata la mancanza di personale (dirigente e funzionari) ed auspicata una rapida ripresa dell’assistenza agli anziani.

La Quarta Municipalità, rappresentata dall’assessore municipale Giovanni Parisi, è stata al centro della maggior parte della discussione per le molte problematiche che qui si concentrano, da quelle ambientali a quelle legate alla presenza di una forte popolazione immigrata; segnalata la difficoltà legata all’abolizione dei voucher per l’assistenza domiciliare che consentivano agli utenti di scegliere gli assistenti e la mancanza di sedi e strutture, con la richiesta di cambiare i regolamenti per i PAC consentendo l’utilizzo di strutture dei comuni limitrofi; anche l’ex ospedale della Pace, che era stato individuato quale sede per il progetto animato dalla cooperativa Dedalus sul problema della tratta, sarà presto sottratto all’utilizzo per l’avvio dell’intervento sul Centro storico sito Unesco.,

Soprattutto sulla gravità dei problemi che attanagliano la Quarta Municipalità si sono soffermati i consiglieri intervenuti: per David Lebro (La Città) è frutto di una scelta politica il fatto che non siano state distribuite tra le 10 Municipalità le emergenze sociali che sono state concentrate su un unico territorio, oggettivamente discriminato; ciò a partire dall’immigrazione: si è sottovalutata la trasformazione che soprattutto l’area intorno alla stazione centrale ha subito con il mercato degli affitti, quasi completamente deviato verso centri di accoglienza straordinari negli alberghi, con numeri incredibili e rilevanti; il degrado urbano, i dormitori a cielo aperto dei clochard, i mercati abusivi completano il quadro di un forte disagio che si manifesta con tensioni sociali nonostante Napoli sia sempre stata una città accogliente e non razziata; inoltre, per scelte sbagliate, come la sottrazione di risorse e strumenti alle Municipalità, si sta distruggendo l’intero impianto delle politiche sociali sui territori. Anche il consigliere Vincenzo Moretto (Prima Napoli) ha insistito sulle condizioni di quartieri che, pur essendo centrali, condividono con le periferie limitrofe le più gravi emergenze, di ordine pubblico, di igiene, di illegalità, particolarmente grave il problema della prostituzione; tutte questioni non di competenza esclusiva dell’amministrazione comunale, ma su cui quest’ultima dovrebbe più incisivamente intervenire per sollecitare le autorità competenti alla vigilanza

L’assessora Roberta Gaeta ha risposto alle questioni sollevate dai rappresentanti delle Municipalità, sottolineando particolarmente che la maggior parte dei servizi, quelli per esempio rivolti a infanzia, adolescenza, famiglie, sono ora stabilmente organizzati, mentre le esigenze di coordinamento avanzate troveranno presto una risposta nella fase di avvio della concertazione del nuovo Piano Sociale di Zona; per far fronte all’avvio dell’importante misura del REI, il reddito di inserimento, che costituisce il primo intervento multidisciplinare e universalistico sul welfare, presto sarà dato avvio al bando per la selezione, a tempo determinato, delle professionalità che affiancherà il personale dei centri sociali per gestire la misura. Da circa due anni, infine, l’amministrazione ha iniziato un percorso con la Prefettura per limitare il concentrarsi di CAS, centri di accoglienza straordinari per gli immigrati, negli alberghi della Quarta Municipalità.


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