Napoli, Il Consiglio Comunale ha approvato gli atti sulla modifica all’imposta di soggiorno, il piano di rischio aeroportuale e la revisione straordinaria delle partecipazioni
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apoli – Presieduta da Alessandro Fucito, la seduta del Consiglio comunale è proseguita con l’esame della delibera 6/2018 sulle modifiche al regolamento dell’imposta di soggiorno. L’assesore Panini, illustrando la delibera, ha spiegato che si introduce l’imposta anche per le locazioni brevi, ormai in numero sempre crescente, alla luce della previsione legislativa vigente che lo consente. È urgente approvare l’atto deliberativo perché esistono accordi già fatti con alcuni siti online che gestiscono questo tipo di locazioni, e dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa passeranno altri due mesi perché si vada a regime. La scelta è quella di destinare una parte consistente della tassa ad una ricaduta sulla città, a partire da servizi importanti per il turista come il trasporto e successivamente si avvierà un lavoro per capire il tipo di fenomeni messi in moto da questo tipo di locazioni e quali effetti ne riceve la città.
Nel successivo dibattito sono intervenuti: Brambilla (Movimento 5 Stelle), che ha precisato come vi fosse già questa previsione, seppure non ancora strutturata. La tassa di soggiorno ha prodotto maggiori entrate negli ultimi anni, ma nel 2017 vi è stato un milione di differenza fra incassato e accertato, Nella delibera si dice che non vi saranno ulteriori aumenti nel triennio 2017-2019, a seguito di accordo con gli albergatori, ma nel piano di riequilibrio si prevede la modifica delle tariffe approvate a marzo scorso, quindi va chiarito da quando partirà la nuova previsione. Il voto alla delibera sarà contrario perché non viene rispettato il dettato della norma che prevede che quanto incassato sia reinvestito completamente in servizi per la cultura e il turismo.
Coccia (Napoli in Comune a Sinistra) per la quale la nascita di b&b ha dato la possibilità a tante famiglie e giovani di rimanere in città avviando delle attività, e per questo ben venga la delibera di oggi che mette delle regole e tiene sotto controllo chi intende solo speculare. Va posta maggiore attenzione al contrasto alla gentrificazione, la spinta dei residenti fuori dal centro storico, ma va aggiunto anche un nuovo piano commerciale che vada nella stessa direzione. L’assessore Panini ha condiviso le osservazioni della consigliera Coccia, e al consigliere Brambilla ha replicato che la necessità della delibera nasce proprio per allineare i piani del riscosso e dell’accertato, che vi è un incremento della spesa, mentre sulle tariffe la decorrenza dell’incremento della tassa sarà rispettosa dell’accordo sottoscritto con le organizzazioni di categoria, rispettando gli impegni di non aumentare nel triennio 2017-2019. La delibera è stata quindi approvata a maggioranza, contrario il Movimento 5 Stelle.
Sull’ordine dei lavori, il consigliere Brambilla ha quindi proposto la verifica del numero legale, in considerazione dell’importanza delle delibere ancora da discutere che richiedono una presenza in di un numero non esiguo di presenze, annunciando l’intenzione di rimanere in aula. Constatato il numero legale in 24 presenti, la seduta è proseguita con l’illustrazione da parte dell’assessore Piscopo della delibera 725/2017 sull’approvazione del Piano di rischio aeroportuale. Il piano, ha spiegato, riguarda l’area della città limitrofa all’aeroporto civile di Capodichino ed è stato redatto in esecuzione dell’obbligo previsto dal Codice della Navigazione del 2005 che per le aree a ridosso degli aeroporti prevede una serie di limitazioni legate alla sicurezza. Con il piano si coniugano le esigenze di tutela con quelle di sviluppo, prevedendo una differenziazione delle zone e del relativo rischio in quattro distinte aree, con differente tutela, a seconda della maggiore o minore vicinanza alla pista di atterraggio e decollo e, quindi, al rischio di incidente aereo. L’elaborazione del piano, uno dei primi adottati nel nostro Paese, è stato preceduto dall’interlocuzione con l’ENAC, l’ente preposto alla sicurezza dell’aviazione civile, interpellato anche in una fase preliminare. I contenuti sono stati poi aggiornati alla luce della pronuncia e delle indicazioni della sentenza dal Consiglio di Stato del 2016 con riferimento al piano adottato dal comune di Cagliari, che amplia le norme di sicurezza.Le limitazioni derivanti dal Piano si riferiscono alle nuove opere ed attività da insediare nell’area sottoposta a tutela e non producono effetti rispetto alle realtà preesistenti. Le disposizioni del Piano integrano poi la disciplina urbanistica e prevalgono su tutte le altre disposizioni vigenti. Per completare l’iter, ha concluso Piscopo, resta ora da attendere il parere del Consiglio comunale, mentre restano da definire, successivamente all’approvazione del Piano di rischio e con un confronto con l’ENAC, le curve di isorischio.
È quindi intervenuto il consigliere Brambilla che ha osservato come il piano faccia riferimento allo stato attuale della città e non ai piani di sviluppo, e la mancata considerazione tra le aree di quelle di sorvolo e di atterraggio, annunciando l’astensione.
L’assessore Piscopo, nella replica, ha chiarito gli aspetti legati alla tempistica dell’approvazione dell’atto, sollevati dal consigliere Brambilla, e ha precisato che rotte vengono definite dall’Enac, per cui si è lavorato su queste indicazioni e sono state rpese in considerazioni ulteriori due fasce. Successivamente con l’Enac verranno prese in considerazione le curve di isorischio. L’atto è stato quindi approvato a maggioranza con l’astensione del Movimento 5 Stelle.
La delibera successiva, la n. 33/2018 sulla revisione straordinaria delle partecipazioni,è stata illustrata dall’assessore Panini, che ha spiegato che si tratta di una delibera di adeguamento alle prescrizioni del Testo Unico sulle società partecipate, che all’articolo 24 impone agli enti la revisione straordinaria delle sue società partecipate, e la verifica della loro detenibilità rispetto ai fini istituzionali dell’Ente. Sulla base delle norme del Testo Unico, delle linee guida fornite dalla Corte dei Conti e dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, sono risultate non più detenibili la quota del 9,86% presso il Ceinge Bioteconologie Avanzate; la quota del 12,50% presso la Società Gestione Servizi Aeroporti Campani S.p.a; la quota del 13,24%, per il tramite di ANM, presso City Sightseeing Napoli e la quota del 13,26%, per il tramite della Mostra d’Oltremare, presso Palazzo Canino, e la partecipazione di Terme di Agnano, non più detenibile.
Per quanto riguarda la società Net Service, l’unica soluzione possibile, sulla base delle norme vigenti che invece ne prevedrebbero la messa in liquidazione, è stata quella di stabilire di escluderla temporaneamente dalla revisione straordinaria, fatto salvo il termine di dodici mesi per individuare misure di razionalizzazione. Sull’Anm si conferma l’ipotesi di vendita fino al 40% delle azioni, non delle attività, ricordando che si è di fronte ad una decisione confermata dal Consiglio nel 2016. Il voto su questa delibera è importante perché senza orientamento del Consiglio non si possono presentare i nuovi indirizzi ai cda delle partecipate.
Sono intervenuti i consiglieri: Brambilla, per il quale vi è un problema perchél’ istruttoria sulle partecipate doveva essere fatta entro settembre 2017, mentre oggi si viene in Consiglio a chiedere una ratifica di decisioni già prese dalla Giunta, peraltro molte delle quali non condivisibili. Va chiarito chi controllerà le alienazioni da fare entro un anno e a tal fine si chiede una commissione di controllo o aggiornamenti continuativi sulla dismissione delle quote. A parte il giudizio positivo sulle scelte relative a Ceinge e City Sightseeing, si esprimono preoccupazioni su Abc e Net Service, e contrarietà alle altre per la mancanza di una serie di elementi di valutazione.
Langella (Agorà) ha chiesto chiarimenti sui contenuti della dismissione del 40 per cento della partecipazione in Anm.
L’assesore Panini nella replica ha chiarito che è giusto dire che si è oltre i termini previsti dal legislatore, e questo a causa della difficoltà della materia. Su Anm si è all’interno della necessità di definire un piano industriale che dovrà essere vagliato da commissari e giudici, ma si prevede il limite del 40 per cento, limite riferito alle azioni e non all’unitarietà dell’azienda, la cui maggioranza rimane nelle mani dell’amministrazione. Questa possibilità rientra nel piano approvato nel novembre 2012. Siamo in una fase di ricognizione delle partecipate, ha detto, prevediamo non un obbligo ma una facoltà e ogni singolo atto viene sottoposto al Consiglio comunale. Sul Caan confermiamo la dismissione strategica della partecipata, su Net Service la riflessione è che si tratta di una realtà funzionale all’attività di Abc, ma vanno individuati i percorsi per coordinarli. Oggi si individua un contenitore i cui contenuti verranno definiti dopo volta per volta.
Il consigliere Simeone (Agorà), è intervenuto per sottolineare che è stato chiarito che si sta procedendo ad un adeguamento normativo, e che non vi è volontà politica di dare quote ai privati. L’atto deliberativo è stato quindi approvato a maggioranza, con l’astensione del Movimento 5 Stelle.
L’ultimo punto all’ordine dei lavori, la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, che richiede l’implementazione del sito internet del Comune per consentire l’accesso agli atti riportati in PDF ai cittadini con disabilità visiva, illustrata dalla consigliera Menna, è stata approvata all’unanimità.
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