La commissione giovani sull’ex scuola Santa Croce e la Galleria Principe di Napoli
Doppio argomento affrontato oggi in commissione Giovani, presieduta da Claudio Cecere. E’ stato fatto il punto con il dirigente delle attività tecniche dell’ ottava Municipalità sul progetto di riqualificazione della ex scuola elementare Santa Croce, a Chiaiano, mai portato a termine dal 2011. E’ proseguito poi il confronto con il dirigente del servizio Valorizzazione sociale degli spazi di proprietà comunale, Fabio Pascapé, e con Alberto Corona dello staff dell’assessora ai Giovani Alessandra Clemente, sulle principali questioni aperte per il rilancio della galleria Principe di Napoli.
Un progetto nella ex scuola Santa Croce per la creazione di una piccola biblioteca; l’aggiudicazione della gara nel 2011 ad una ditta che ha realizzato parte degli interventi ed è stata liquidata per 47.000 euro, salvo poi non dare più notizie di sé e lasciare incompiuti i lavori: questi i tratti salienti della vicenda dell’edificio scolastico di Chiaiano ricostruiti oggi dal dirigente dell’ottava Municipalità, Ignazio Leone, che ha anche spiegato che, finché il contratto è in essere, ci sono ancora 150.000 euro da spendere per il completamento dei lavori. I consiglieri intervenuti (Anna Ulleto del Gruppo misto; Francesca Menna del Movimento 5 Stelle; Rosario Andreozzi e Luigi Felaco di Dema) hanno chiesto chiarimenti su come poter procedere per non perdere questi fondi e se è possibile modificare il progetto iniziale per ampliare l’offerta del centro, che oltre alla biblioteca potrebbe diventare un vero e proprio centro multimediale polifunzionale. Leone ha spiegato le due possibili soluzioni al momento praticabili: si potrebbe provare a ricontattare la ditta per riprendere il cantiere e, in mancanza, provare a contattare la seconda aggiudicataria. Su quest’ultima ipotesi va comunque considerato il lungo lasso di tempo trascorso e la difficoltà di pretendere dalla ditta condizioni e prezzi connessi ad una realtà vecchia di sette anni. L’altra soluzione prevedrebbe invece la modifica del progetto e la conseguente rimessa a bando dei lavori, che in questo momento di blocco della spesa imposto dalla sentenza della Corte dei Conti sarebbe abbastanza difficile da realizzare. Nelle more di conoscere l’esito dei contatti con le due ditte la Commissione ha stabilito di effettuare un sopralluogo nella struttura per verificare lo stato dei luoghi.
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ul tema della Galleria Principe di Napoli, facendo seguito alla riunione dello scorso venerdì 20 ottobre, sono stati approfonditi nuovi temi, come ad esempio la necessità di trovare soluzioni architettoniche adeguate per la riqualificazione della vetrata soprastante la galleria. Un lavoro, ha spiegato Alberto Corona, che richiederebbe una spesa di circa un milione di euro, al momento non reperibili in bilancio. In questo senso l’interlocuzione avviata con il Mann per un protocollo di intesa – nel solco della delibera sulla “Common Gallery” (la n. 994/2013) – potrebbe anche prospettare, per il futuro, un lavoro comune per l’accesso a finanziamenti europei per realizzare progettualità e attività in comune negli spazi.
Altro tema centrale, ha aggiunto Corona, è quello della valorizzazione della Sala Gemito, collocata all’ultimo piano dell’edificio e scarsamente utilizzata per l’assenza di un ascensore. Si tratta di una superficie di 600 metri quadri che, opportunamente riqualificata, potrebbe essere molto redditizia per l’amministrazione. Per il suo rilancio sono al vaglio diverse possibilità, come ad esempio l’ipotesi di modificare catastalmente alcuni spazi contigui alla sala ad uso residenziale per attività ricettive/turistiche e chiedere, nel bando per l’assegnazione degli spazi, che l’aggiudicatario provveda alla realizzazione dell’ascensore. Oppure, come suggerito anche dal consigliere Felaco (Dema), valutare che nel protocollo di intesa con il Mann si possa prevedere la realizzazione dell’impianto elevatore a fronte di condizioni vantaggiose per l’uso della sala. Sono ipotesi sulle quali vale la pena di fare approfondimenti, ha spiegato Fabio Pascapè, che ha evidenziato il percorso scelto dall’amministrazione per la valorizzazione civica del monumento, evitando facili “brandizzazioni”. Importante, ha spiegato Pascapé, è essere riusciti ad avere finalmente una visione complessiva dell’intero polo che si articola intorno alla galleria Principe, con progetti che puntano a rilanciare il vecchio percorso ottocentesco che collegava le due grandi gallerie di Napoli.
Altri temi affrontati in conclusione dei lavori sono i progetti per la destinazione della galleria a locale di pubblico spettacolo, in questo senso Alberto Corona ha spiegato che grandi passi in avanti si stanno facendo in collaborazione con l’ufficio Cinema del Comune, e la necessaria revisione dei costi per la guardiania e la pulizia della galleria, che attualmente costano 250.000 euro all’anno con l’impiego medio di dieci unità di personale della Napoli Servizi. Un aspetto, quest’ultimo, che per il consigliere Andreozzi può essere risolto solo con una totale revisione del contratto di servizi con la società e con il superamento della formula del ribaltamento dei costi. Illustrato infine l’iter del secondo bando per l’assegnazione di almeno sei cespiti della Galleria: attualmente il documento è in fase di bozza, dopo la delibera di assunzione da parte della Giunta si punta alla sua pubblicazione entro la fine dell’anno, con la certezza che questa volta i tempi, rispetto alla prima esperienza, saranno molto più rapidi.
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