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Napoli, in commissione Bilancio la rimodulazione del piano di riequilibrio pluriennale

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Napoli, oggi si è tenuta la riunione della Commissione Bilancio sulla rimodulazione del piano di riequilibrio pluriennale

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apoli – La commissione Bilancio, presieduta da Manuela Mirra, ha incontrato oggi l’assessore al Bilancio Enrico Panini e il direttore centrale dei Servizi finanziari Raffaele Grimaldi per discutere del lavoro in corso per la rimodulazione del piano di riequilibrio pluriennale che sarà di durata ventennale così come previsto dalla Legge di Bilancio di dicembre.

 Pur non essendo stata ancora approvata, da parte della Giunta, la delibera di proposta al Consiglio per la rimodulazione del piano di riequilibrio, la commissione, ha spiegato la presidente Mirra, ha accolto la disponibilità dell’assessore ad un primo confronto sul lavoro in corso che, come ha spiegato lo stesso assessore Panini, ha tempi molto ristretti in quanto il piano rimodulato dovrà essere approvato entro la mezzanotte del 22 febbraio dal Consiglio comunale, mentre l’approvazione da parte della Giunta avverrà nei primi giorni della prossima settimana.

La riunione è iniziata con l’abbandono dell’aula da parte del consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle) – che ha contestato l’assenza dei consiglieri di maggioranza e l’impossibilità di discutere dell’argomento non essendo ancora pervenuto alcun atto ufficiale da parte della Giunta – ed è proseguita, in forma di audizione, dopo che anche il consigliere del PD Arienzo ha lasciato i lavori per impegni personali.

Il direttore centrale dei Servizi finanziari, Raffaele Grimaldi, ha spiegato per grandi linee il modo in cui si sta procedendo sottolineando il corto circuito determinato dalla singolare scansione temporale stabilita dal Parlamento (15 giorni per aderire alla possibilità offerta dalla legge di bilancio e 45 giorni per rimodulare il piano) e dall’incrocio con altre due circostanze: da un lato, gli adempimenti necessari per rispondere ai rilievi formulati dalla Corte dei Conti regionale con la delibera di ottobre 2017, dall’altro, la predisposizione del bilancio di previsione 2018. Anche nel merito, il lavoro di predisposizione del piano rimodulato è complesso perché si tratta di spalmare in 20 anni il recupero del disavanzo che, nei 5 anni di esercizio del piano di rientro, che ha preso avvio nel 2013, è aumentato per effetto delle regole sull’armonizzazione contabile, nel frattempo subentrate, una fase non ben coordinata a livello nazionale. Basti pensare, ha esemplificato Grimaldi, che al tempo dell’elaborazione del piano non era ancora prevista l’appostazione del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità che, da solo, oggi ammonta a 1 Miliardo e mezzo circa, che si somma al fondo per il rischio contenzioso che si aggira sui 500 milioni, secondo la stima dell’Avvocatura comunale. Queste cifre saranno abbattute in parte grazie all’applicazione delle modifiche chieste dall’Associazione dei Comuni sul meccanismo dell’accesso al fondo di rotazione e non molto cambierà, dal punto di vista dei numeri, nella quota annuale da riassorbire in base al piano del 2013. Il piano rimodulato tradurrà tecnicamente l’input politico dell’amministrazione che è quello di mettere in condizione il Comune, da qui a 15 anni, di raggiungere l’equilibrio contando sulle proprie forze. Per i primi 3 o 4 anni, mentre si cercherà di aumentare le entrate proprie del Comune, si prevede di fare ricorso a strumenti straordinari, quali le dismissioni, sia immobiliari che delle quote di partecipazione, essendo stati già attivati tutti i provvedimenti possibili per l’abbattimento dei costi.

Chiudendo l’incontro, lapresidente Mirra ha chiesto agli uffici e all’assessore Panini di fornire al più presto alla commissione documenti che la mettano in grado di affrontare con completezza i vari temi oggi accennati.


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