L
a commissione Giovani, presieduta da Claudio Cecere, ha discusso con i tecnici del Servizio Ciclo Integrato delle Acque, Vincenzo Abagnale e Roberta Catapano, dello stato dei lavori per la realizzazione del sistema fognario afferente la collina dei Camaldoli.
Il sistema di fognatura afferente alla collina dei Camaldoli, ha spiegato in apertura di riunione l’ingegner Abagnale, verrà realizzato attraverso due lotti di lavori, oltre ad un terzo stralcio di lavori che riguarda misure specifiche nell’area di Cupa Fragolara, Casaputana e Vasca Tirone, da realizzarsi attraverso i fondi previsti nell’ambito dell’accordo del “Programma strategico delle compensazioni ambientali della Regione Campania”, che individua come soggetto attuatore dei lavori la Sogesid, una società strumentale del Ministero dell’Ambiente. In particolare Abagnale si è soffermato sul secondo lotto dei lavori, relativo al completamento del tratto fognario dei Camaldoli, in seguito alla rescissione del contratto con la vecchia ditta aggiudicataria, la Icg2. I lavori, ora affidati ad una nuova ditta, sono iniziati lo scorso 8 maggio, hanno la durata prevista di 365 giorni (salvo slittamenti connessi a problematiche dei sottoservizi) e, rispetto ai 12 milioni di euro di finanziamento iniziale, sono stati assegnati per un costo ribassato di circa due milioni di euro. Attraverso una planimetria sono state illustrate alla commissione le opere già esistenti e gli interventi di progetto, che mirano alla realizzazione di impianti di sollevamento fognario (in Via Rotondella e Via Reggente) e di un collettore nell’area del Policlinico che consentirà la separazione delle acque nere da quelle bianche, facendo defluire solo queste ultime nell’alveo San Rocco e mettendo fine all’emergenza sanitaria che si registra a causa dell’immissione di acque nere in quest’area.
L’ingegnera Catapano ha illustrato il terzo stralcio dei lavori, relativo al progetto definitivo per la rifunzionalizzazione di vasca Tirone e la realizzazione del collettamento delle acque fognarie nell’area tra via Casaputana e cupa Fragolara, in base all’accordo di programma per le compensazioni ambientali. I lavori prevedono una parte dei lavori di competenza comunale, relativa al tratto interrato delle tubature, ed un’altra parte di competenza regionale, relativa al tratto a cielo aperto: un vero e proprio alveo naturale nel quale verranno realizzate opere di ingegneria naturalistica. Catapano ha illustrato l’iter che sta seguendo la delibera relativa al progetto definitivo ( la n. 377 del 13.7.2017 approvata in Consiglio lo scorso 5 settembre) e ha spiegato che è necessario, per accelerare i tempi, portare a compimento le procedure di esproprio dei suoli rientranti nel progetto.
Tra i consiglieri intervenuti, Federico Arienzo (Partito Democratico), su “Camaldoli 2° Lotto”, ha chiesto chiarimenti sulla copertura finanziaria del progetto e ha ribadito l’importanza di ultimare in tempo i lavori; Francesca Menna (Movimento 5 Stelle) ha chiesto chiarimenti su altre situazioni analoghe, come quella di contrada Pisani, dove – ha spiegato l’ingegnera Catapano – non esiste affatto un sistema fognario e si prevede in futuro una realizzazione per lotti dei lavori; Rosario Andreozzi (Dema) ha insistito sull’importanza di procedere celermente con gli espropri per non generare ulteriori rinvii; il presidente Cecere ha infine chiesto chiarimenti sulla possibilità di reimpiegare le somme risparmiate dai ribassi per l’ampliamento e il rifacimento di alcune strade, ma sul punto è stato chiarito dai tecnici che il reimpiego dei fondi può valere solo per l’ emergenza idrogeologica e igienico-sanitaria dell’area.
La Commissione tornerà a riunirsi a breve per discutere con i vertici dell’amministrazione e con i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente della situazione degli espropri
/Comunicato stampa
Lascia un commento