Napoli, choc al Cardarelli: operai American Laundry salgono sul tetto e minacciano il suicidio
Momenti difficili al Cardarelli di Napoli, dove un gruppo di rappresentanti degli operai della società American Laundry, è salito fin sopra il tetto della struttura ospedaliera e minaccia il suicidio. Gli operai dell’azienza in questione chiedono di non essere licenziati: il tutto sarebbe nato a causa di un’interdittiva antimafia a causa della quale l’azienda ha perso le commesse e quindi è costretta a chiudere. A farne le spese, i circa 500 operai della lavanderia industriale con sede a Melito. La società non sarebbe vincitrice legittima di gare d’appalto ed al suo posto è entrata una terza azienda di Isernia che ha il certificato antimafia. Sul luogo della protesta sono giunte le forze dell’ordine.
L
a «American Laundry Ospedaliera spa», è una delle lavanderie industriali più importanti della Campania, con appalti in importanti in ospedali come il Cardarelli, Pascale, Santobono, Pausilipon, Rimmo di Benevento. La società dopo essere finita sotto la lente di ingrandimento della Dda per le infiltrazioni dei clan camorristici che avevano visto dell’azienda la possibilità di un affare milionario è stata colpita da interdittiva antimafia tramite un provvedimento firmato dal prefetto Carmela Pagano. Questo provvedimento le impedisce di lavorare per la pubblica amministrazione come riferisce un articolo del ‘Corriere del Mezzogiorno’.
“L’American Laundry Ospedaliera spa fino al 2000 ha vissuto e prosperato – spiega il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – poi dal 2000 al 2008 è stata presa d’assalto da diverse organizzazioni criminali che fiutarono l’affare e l’hanno saccheggiata e distrutta. Il servizio è peggiorato e sono nati molti problemi di gestione. L’azienda continuerà almeno per una prima fase a prestare servizio agli ospedali per evitare situazioni gravi di disagio. E’ chiaro però che in prospettiva le aziende ospedaliere e le Asl dovranno rivolgersi ad altri tramite regolari gare d’appalto. Anche questa società a causa dei clan fallisce e lascia per strada centinaia di dipendenti che cercheremo di ricollocare. Si tratta dell’ennesima brutta storia e dimostrazione che in nessun modo la camorra fa il bene del territorio e dell’imprenditoria limitandosi sempre a un’azione predatoria e distruttiva”.
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