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Napoli, Cardinale Sepe: “Aprire i porti a chi è in difficoltà è un dovere umanitario, sociale e cristiano”

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“Come si fa a non aprire i porti e le case ai migranti e in particolare ai bambini che rischiano la vita in mare?“. Queste le parole del cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, in occasione dell’inaugurazione dell’Alter G, un tapis roulant antigravità utile per la riabilitazione dei piccoli pazienti, donato all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli da parte della Banca di credito cooperativo di Napoli.
Il cardinale Sepe, riferisce Adnkronos,ha visitato i reparti di Riabilitazione, Neurologia e Ortopedia ed per poi intrattenersi a parlare con alcuni piccoli pazienti e i loro familiari. Poi si è recato alla cappella situata al piano terra del Padiglione Ravaschieri per un momento di riflessione e preghiera.
“Bisogna assolutamente aprire i porti a chi è in difficoltà e bloccato in mare – ha detto Sepe – Bisogna sensibilizzare tutti su questo tema e aprire il cuore e mettere strutture a disposizione loro. Con gli adulti ci sono tanti bambini sulle navi dei migranti alcuni anche da soli e che sono alla deriva non solo fisica ma anche psicologica. Aprire le case a questi migranti è un dovere umanitario, sociale e cristiano“. Solidarietà per i migranti è arrivata anche dalla direttrice del Santobono-Pausillipon, Annamaria Minicucci: “Oggi indosso un fiocco nero per loro – ha detto – in segno di solidarietà nei loro confronti. Lancio un appello affinché si dia ospitalità ai migranti e si aprano i porti“.

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