Bonifica e rigenerazione urbana di Bagnoli Coroglio: fatto il punto nelle commissioni Ambiente e Diritto alla città
Le , presiedute da Eleonora De Majo e Marco Gaudini, hanno oggi fatto il punto su Bagnoli Coroglio e sui due aspetti principali della rigenerazione del sito: la bonifica e la pianificazione urbana. Alla riunione hanno partecipato l’assessore all’urbanistica Carmine Piscopo e il dirigente del servizio Igiene e decoro della città della direzione Ambiente Giovanni Cestari.
A
ll’assessore all’Urbanistica – l’assessore all’Ambiente Del Giudice è stato impossibilitato a partecipare – e al dirigente della direzione Ambiente, i presidenti e consiglieri hanno posto numerose domande esprimendo anche valutazioni su diversi aspetti: sulla necessità di acquisire informazioni, a fronte anche di notizie di stampa, su come procedono concretamente le attività connesse alla bonifica e gli incontri interistituzionali ai quali l’accordo di luglio impegnava Comune, Regione e Governo (Gaudini, presidente commissione Ambiente); sul quadro finanziario che dovrà garantire la rigenerazione dell’area e che non è ancora stato definito (Coppeto di Napoli in Comune a Sinistra); sull’opportunità di sottolineare positivamente il fatto che l’intesa di luglio con Governo e Regione contiene, come richiesto dal Comune, una meticolosa attenzione alla bonifica dei luoghi, garanzia per evitare errori come quelli evidenziati per la Tav di Afragola (De Majo, presidente commissione Diritto alla Città); sulla necessità di vigilare sulla contestualità degli interventi di rimozione della colmata e di bonifica (Vernetti di Dema); sulla preoccupazione per i tempi di conclusione di una bonifica iniziata 25 anni fa e che ha oggi il punto cruciale nella bonifica del mare e dei fondali, sulla necessità di recuperare le opere già realizzate che si stanno degradando, sull’opportunità di definire il tipo di bonifica in base alle opere da realizzare (Palmieri di Napoli Popolare).
Il punto sullo stato dell’arte della bonifica è stato fatto dall’architetto Cestari: la vera e propria progettazione della bonifica sarà affidata da Invitalia, il soggetto attuatore degli interventi, non appena saranno validate (da Arpac, Ispra e Agenzia per l’ambiente del Veneto) le caratterizzazioni che Invitalia ha svolto per determinare i rischi ambientali presenti; nell’area, le caratterizzazioni sono avvenute “a maglia stretta”, cioè con un grado molto alto di dettaglio. Per la progettazione dei lavori di bonifica, è infatti necessaria la certezza sullo stato attuale dell’inquinamento. Nel frattempo, le attività non si sono fermate: sono in corso sperimentazioni, frutto di specifiche convenzioni con l’università del Sannio, su nuove tecnologie di bonifica, ad esempio, con l’uso di piante e batteri per disinquinare il mare. Sempre con una università, in questo caso la Federico II, Invitalia sta lavorando per riprogettare la barriera idraulica per il trattamento delle acque di falda, mentre con la stazione zoologica Dohrn si stanno conducendo indagini sui fondali. Anche nella parte del sito che non è soggetta a sequestro giudiziario, e nella parte prima curata dalla fallita società Bagnoli Futura e poi dal curatore fallimentare, le attività, che sono soprattutto integrative delle indagini sull’inquinamento e di monitoraggio, sono nel frattempo proseguite, con fondi, sempre di provenienza statale, che non rientrano nel finanziamento che il CIPE farà per il completamento della bonifica e che presumibilmente sarà inferiore a quella inizialmente ipotizzata di 270 milioni.
Strettamente connesse agli aspetti di natura ambientale sono quelli di natura urbanistica di cui ha parlato l’assessore Piscopo. Sarà presentato, dopo che saranno resi noti i risultati delle caratterizzazioni, il vero e proprio piano con i dimensionamenti delle opere. La scelta finale sulle destinazioni d’uso delle aree e, soprattutto, sul loro dimensionamento, deve necessariamente essere fatta sulla base dei dati ambientali. Il fatto significativo è che la pianificazione urbanistica riguarderà l’intera area, sia le parti su cui va completata la bonifica che le parti esterne all’area industriale: sarà quindi una progettazione organica, i cui punti salienti sono quelli elencati nell’intesa sottoscritta a luglio e che riprende integralmente la pianificazione comunale: ad esempio, il grande parco verde, la realizzazione di un lungomare attrezzato, la riduzione delle planimetrie residenziali, la previsione di attrezzature pubbliche e sociali, il recupero delle opere pubbliche già realizzate, un porticciolo che non dovrà superare i 20 ettari e dovrà ospitare barche di dimensioni ridotte.
Comunicato stampa
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