Napoli, aggressione choc al Pellegrini: infermiera trascinata per i capelli dalla figlia di una paziente del Pronto Soccorso
Ancora aggressioni tra le mura ospedaliere napoletane che dall’inizio di quest’anno sarebbero già più di 60: questa volta la vittima è un’infermiera di 41 anni. La donna sarebbe stata minacciata, insultata e aggredita fisicamente mentre prestava servizio al Vecchio Pellegrini di Napoli. L’infermiera aveva più volte invitato i parenti di una paziente del pronto soccorso ad aspettare il proprio turno a causa di alcune urgenze che avevano richiesto attenzione immediata.
In un primo momento, la figlia della paziente che si era recata al presidio della Pignasecca per un dolore al petto ha cominciato a minacciare e insultare verbalmente il personale ospedaliero, in particolare l’infermiera.
All’improvviso, però, la tensione è salita e dopo l’ennesima scarica di insulti, la figlia della paziente avrebbe colpito l’infermiera facendola cadere per terra per poi trascinarla per i capelli all’interno del pronto soccorso, strattonandola brutalmente.
L’aggressione, riferisce ilMattino, si sarebbe consumata in alcuni istanti dopo i quali l’infermiera è rimasta tramortita per terra ed è stata assistita dai colleghi che erano di turno insieme a lei. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno adesso raccogliendo tutte le testimonianze sull’accaduto identificando i soggetti coinvolti.
La prognosi per l’infermiera è di 15 giorni per vari politraumi e il trauma contusivo al cuoio capelluto, oltre a un forte stato d’ansia reattivo.
Ma ciò che hanno fatto notare i sanitari del Vecchio Pellegrini è che «in seguito all’aggressione, il pronto soccorso rimarrà sguarnito di un’unità infermieristica».
L’aggressione ha aumentato lo stato d’emergenza in cui stava operando la struttura sanitaria a carenza di personale. Dall’ospedale infatti fanno sapere che «il pronto soccorso stava funzionando in sotto organico con quattro unità infermieristiche invece di sei a causa delle ferie e dell’insufficiente dotazione di risorse umane ora il turno è ulteriormente ridotto e questo complica l’assistenza e rende anche più frequenti le aggressioni perché lavoriamo con mezzi e risorse esigue».
«È la seconda aggressione contro un’infermiera in due giorni – insistono i sanitari riferendosi all’episodio di ieri a Villa Betania – chiediamo aiuto a tutte le istituzioni perché siamo al collasso».
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