Nonostante le immagini delle videocamere di sicurezza e le prove schiaccianti, uno dei membri della baby gang che aggredì Arturo non sarà processato: ha meno di 14 anni e non è imputabile
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a Procura dei Minori di Napoli è riuscita a far fissare la prima udienza – il prossimo 6 luglio – del processo a carico dei 3 dei 4 aggressori che, il 18 dicembre 2017, hanno tentato di rapinare Arturo, un loro coetaneo, per rubargli il cellulare. In quell’occasione l’adolescente fu bloccato alle spalle da alcuni componenti della baby gang, mentre gli altri gli sferravano circa 20 coltellate al torace e alla gola. Per le dinamiche violente, oltre alla tentata rapina, per loro si profila l’ accuse di tentato omicidio. Il quarto minorenne coinvolto, al contrario, non andrà a processo perché ha meno di 14 anni e, dunque, non è imputabile. Il ragazzino è stato segnalato ai servizi sociali, che dovranno inserirlo in un programma di recupero.
Nonostante le immagini delle telecamere di sicurezza al vaglio degli inquirenti sembrino inchiodarli, i minorenni hanno dato versioni differenti: tutti negano di aver preso parte all’aggressione.
Si tratterebbe di ragazzi con situazioni familiari molto complicate alle spalle, che hanno abbandonato la scuola in tenerissima età . Emerge ancora una volta, molto chiaramente, il contesto di estremo degrado sociale in cui molti bambini e adolescenti crescono e vivono, che alimenta il fenomeno delle baby gang che stanno creando disagi in tutta la città di Napoli. Pochi giorni fa, gli studenti dei licei della zona, temendo nuovi casi del genere, si sono riuniti per richiamare l’attenzione delle istituzioni sul problema.Â
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