La mostra “Le mille luci di New York” ora in corso fino al 5 Novembre , accolta nella splendida cornice del Palazzo Zevallos Stignano a Napoli rende omaggio a cinque geniali interpreti dell’arte contemporanea quali Basquiat, Clemente, Haring, Schnabel, Warhol, con sedici opere.
Il focus è sulla pittura contemporanea, e in particolare sugli anni ’80 nella Grande Mela.
La mostra, a cura di Luca Beatrice, pone l’attenzione anche sulla realtà artistica partenopea, che negli anni ’80 era in pieno fermento e attirava grandi artisti internazionali.
La mostra vi consente di conoscere la pittura di New York del decennio degli anni ’80 partendo dai suoi principali protagonisti.
Naturalmente vi è anche un riferimento alla Napoli dell’epoca, allora artisticamente stimolante e internazionale, grazie all’attività di gallerie di Lucio Amelio, Lia Rumma, Morra e Trisorio, che fecero da ponte tra Napoli e New York e che portarono in città le opere e, a volte anche questi straordinari artisti.
Una finestra sugli anni Ottanta , su un periodo storico e artistico estremamente eclettico e vivace.
Appena si varca la soglia delle maestose stanze del Palazzo, la mostra inizia con Andy Warhol,naturalmente non si può restare insensibili dinanzi alle sue creazione, tra tutte colpiscono i due “Vesuvius” rosso e nero legati al periodo italiano, lavoro che l’artista volle dedicare al terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980, l’attenzione è rapita poi da un altro quadro che è una macchia rossa che raffigura un uomo Lenin.
Camminare tra quelle stanze e perdersi tra i colori talvolta accecanti di Haring o tenui di Clemente percorre un filo invisibile artistico che lega d’altronde New York a Napoli, le opere sono tutte affascinanti e rapiscono chi le guarda.
Inquieta e stupisce Basquiat con i suoi quadri dalle mille interpretazioni. Al piano di sopra del Palazzo Zevallos Stignano si possono ammirare opere di straordinaria fatture e bellezza tra queste ricordiamo il dipinto “Martirio di sant’Orsola” di Caravaggio .
Ora non vi resta che dedicare un ora del vostro tempo alla bellezza d’altronde Myškin nell’Idiota del Dostoevskij diceva: ”La bellezza salverà il mondo“
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