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E’ morto Giorgio Calabrese, l’autore di “E se domani”

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Giorgio Calabrese aveva 86 anni. Suoi alcuni capolavori della canzone italiana. Le collaborazioni con i più grandi, da Mina a Celentano

E’ morto a Roma, all’età di 86 anni, Giorgio Calabrese. Paroliere e autore televisivo, aveva scritto alcuni capolavori della musica italiana, come E se domani. Tra i padri della “scuola genovese” – con Gino Paoli, Umberto Bindi, Bruno Lauzi, i fratelli Reverberi, Luigi Tenco, Fabrizio De André –  aveva scritto per gli artisti più importanti, da Mina a Ornella Vanoni, da Adriano Celentano a Luigi Tenco, oltre ad aver tradotto in italiano i testi di Charles Aznavour e Juliette Greco.

E’ morto a Roma, all’età di 86 anni, dopo una vita dedicata alla musica, l’autore Giorgio Calabrese. Tra i tanti brani di successo scritti da Calabrese anche “E se domani”. In questo video una versione della canzone intonata da Mina nel 1964

Calabrese era nato a Genova il 28 novembre del 1929 e aveva iniziato scrivendo per Umberto Bindi. Sue, fra le altre, Arrivederci (1959), Il nostro concerto (1960) e Non mi dire chi sei (1961). Nel 1959 aveva composto I sing ammore per Nicola Arigliano, diventata un grande successo. Ma è alla metà degli anni Sessanta che arriva la grande popolarità, grazie a una “sconfitta” a Sanremo. Nel 1964 porta al Festival due brani, A mezzanotte (l’ultimo tram) cantata da Milva e Frida Boccara e E se domani, cantata da Fausto Cigliano e Gene Pitney, ma nessuna delle due arriva in finale. Passano alcuni mesi, quando E se domani viene incisa da Mina: diventerà uno dei più grandi successi della musica italiana. Quello con Mina diventa un legame artistico fortunato che li porterà anche a condurre insieme un programma radiofonico, Pomeriggio con Mina, in onda alla domenica. Importante anche il sodalizio artistico con Umberto Bindi che diede vita a Arrivederci (1959) e Il nostro concerto (1960), conosciuti in tutto il mondo, ma pure alla stesura di Piano (1960), scritta originariamente per Mina e ripresa in tutto il mondo con il titolo di Softly as I leave you e eseguita da Frank Sinatra, Elvis Presley, Tony Bennett. La canzone gli valse un Grammy nel 1978.

Calabrese scrive per grandi autori ma, nel tempo, si rivela anche un bravo talent scout. A lui devono molto personaggi come Ornella Vanoni, fino a qualche anno prima considerata un’artista “di nicchia”, che Calabresi riesce a portare nella classifica dei dischi più venduti con brani come Domani è un altro giornoIl tempo d’impazzireUomo mio, bambino mio; e Orietta Berti, per la quale nel ’62 firma FranchezzaNon ci sarò e Se non avessi più. Un’attività, quella di autore, che Calabrese mise anche al servizio di alcuni programmi televisivi da Fantastico a Domenica In oltre a firmare i testi musicali di trasmissioni di intrattenimento come Senza rete, in onda dal 1968 al 1975,Vivendo sambando ed Europa Europa. Aveva tradotto e riadattato in italiano canzoni francesi, inglesi e portoghesi, in certi casi portandole anche al successo, com’è il caso di Le déserteur, diventata Il disertore, proposta prima da Ornella Vanoni e più di recente da Ivano Fossati, brano dal contenuto antimilitarista,  censurato dal governo francese del tempo – era il periodo della guerra in Indocina.

Negli anni recenti aveva continuato a occuparsi di musica collaborando alla rivistaMusica leggera. Nel 2010 aveva ricevuto dal Presidente della Repubblica l’Ordine al merito della Repubblica Italiana. I funerali si terranno a Roma, sabato 2 aprile alle 11, nella parrocchia del Cristo Re in viale Mazzini.

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