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opo quattro mesi di battaglie, gli studenti hanno vinto. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso contro l’introduzione del numero chiuso dell’Università Statale di Milano per le facoltà di studi umanistici. Un’ordinanza pubblica respinge dunque la volontà del Senato Accademico, che a maggio aveva votato per l’introduzione del numero chiuso.
IL TEST D’INGRESSO
Il Tar ha infatti sospeso il provvedimento dell’Ateneo che a maggio ha introdotto il test d’ingresso per tutti e sette i corsi umanistici. Gli esami sono in calendario da lunedì fino al 14 settembre, nonostante la sentenza del Tar. Saranno in 5.000 a contendersi i 3.200 posti disponibili. I primi studenti chiamati sono le aspiranti matricole di Beni Culturali, poi Scienze per la Comunicazione, Lingue, Filosofia, Lettere, Storia e Geografia. Tutti in attesa di una comunicazione da parte dell’Università.
NUMERO CHIUSO, SI O NO?
La protesta prosegue e l’Ateneo è ormai diviso tra chi protende per il sì o per il no. Il rettore Gianluca Vago vede nel numero chiuso un importante strumento per contrastare gli abbandoni e stimolare i più motivati. Per molti si tratta infatti di un provvedimento necessario anche per poter garantire la qualità dell’insegnamento; per altri invece è un atto illegittimo perchè l’Università deve essere aperta a tutti e molti professori, per protesta, hanno organizzato in questi mesi le lezioni all’aperto.
Gli studenti dell’Udu (Unione degli Studenti) che si sono rivolti al Tar parlano di “vittoria storica” perchè ” il numero chiuso esclude illegittimamente la possibilità di accedere agli studi”. “Il numero chiuso scompare ma i problemi restano” denuncia Andrea Torti, Coordinatore Nazionale d Link. Infatti mancano aule adeguate, docenti, appelli d’esame, spazi e borse di studio. Il numero chiuso era solo la punta dell’iceberg.
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