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ILANO – Alla Pinacoteca di Brera è stato presentato l’ottavo dialogo “Attorno alla Cena in Emmaus”, che accosta il celebre dipinto di Caravaggio a un piccolo capolavoro di Rembrandt, in un gioco di emozioni che si intrecciano.
I due maestri del Seicento in un’unica sala, uno accanto all’altro fino al 24 febbraio.
I due capolavori a confronto dialogano – secondo la definizione della storica dell’arte della Pinacoteca milanese Letizia Lodi – ed è la prima volta in Europa che ciò accade.
Il capolavoro del Nord è di un Rembrandt giovanissimo, che ha 23 anni e ci denota tutta l’innovazione di Rembrandt rispetto a questo tema iconografico. Caravaggio, rappresentante dell’Italia mediterranea, è un Caravaggio tardo, del 1606 con una pittura drammatica e totalmente differente da quella di Rembrandt. Le due opere così distanti sono legate dal tono scelto per rimettere in scena l’episodio evangelico: entrambi gli artisti hanno immaginato una taverna umile, luoghi nei quali il chiaroscuro caravaggesco e addirittura il controluce di Rembrandt lasciano all’umanità due rappresentazioni di Cristo quasi impossibili da dimenticare.
Il prestito del Rembrandt arriva dal Musée Jacquemart-Andrè di Parigi, dove per oltre quattro mesi era stata esposta proprio la Cena del Caravaggio ora tornata “a casa” e riallestita anche grazie al lavoro di Andrea Carini, responsabile del Laboratorio di restauro della Pinacoteca di Brera.
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