MILANO – Dal 20 dicembre al 23 gennaio inaugura alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese REALITY ’80, una mostra sui generis che si presenta come un caleidoscopio visivo dell’epoca.
L
a mostra – curata da Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio con la consulenza scientifica di Valentino Catricalà e Mario Piazza – si propone come l’avvicendamento in libera sovrapposizione cronologica e tematica di cultura, società, spettacolo, arti, design e grafica della ‘Milano da bere’.
Umberto Eco in piena Tangentopoli definì gli anni Ottanta come il ‘decennio degli effetti speciali’, e infatti il tipo di narrazione del progetto espositivo è quello di un intreccio continuo di storie e figure riferibili al decennio 1980-1990 all’interno di una ripartizione tematica e allestitiva costruita per frammenti monumentali e reperti tratti da eventi salienti, come ad esempio il circuito dinamico del Pac-Man nel formato Arcade tower da sala e la parata eteroclita di sorprese, gadget, regalissimi, inclusi nelle merendine della generazione dei paninari.
All’interno di questa ricostruzione per frammenti, lo spettatore spazia fra il modellino in scala per il congresso del PSI all’Ansaldo (1989) di Filippo Panseca, affiancato dalle Sculture Biodegradabili del decennio precedente che ne hanno preparato il terreno concettuale, procedendo attraverso una selezione di opere provenienti dalla quella fucina artistica che fu la Brown Boveri di Milano (con lavori di Stefano Arienti, Corrado Levi, Claudio Déstito, Pierluigi Pusole) e dalla speculare esperienza romana dell’ex Pastificio Cerere accostati dai dipinti in grande formato di Nathalie Du Pasquier, Salvo, Tino Stefanoni, sino a perdersi nel dedalo delle mappe segniche di Alessandro Mendini e Maurizio Giacon, come negli intarsi dopofuturisti di Ugo Nespolo e nei soggetti pittorici sovrappopolati di Marco Cingolani.
Alfabeti visivi, Re-design, Design Banale, Cosmesi, Robot Sentimentale sono poi i titoli che introducono alla esuberante e vastissima produzione del progetto multidisciplinare del gruppo Alchimia verso un design neo-moderno.
Volti, pose, tic, inflessioni comportamentali occhieggiano infine in una galleria di 50 scatti di Maria Mulas a documentare i party scintillanti degli anni del dopo-terrorismo, che anticipano la messe di documenti, memorabilia, reperti video, giornali, libri, vignette satiriche, cataloghi d’arte e display commerciali a completamento dell’allestimento, in un crescendo cromatico bubble-gum che culmina con le divise da ‘sfitinzia’ e ‘gallodidio’ dei Paninari.
La mostra è accompagnata da un catalogo-album (22×30 cm, 164 pp., 220 ill.) edito dalla Fondazione Creval, che sarà presentato al pubblico in finissage, con testi dei curatori e saggi di Mario Piazza e Valentino Catricalà, arricchito da un’antologia di interviste ai protagonisti del decennio.
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