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Migranti, stop al piano Ue. Meloni rivede la Bossi-Fini

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Migranti: Si complica il percorso di approvazione della riforma del Patto migrazione e asilo, attualmente in discussione ai tavoli dell’Unione europea.

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eri era atteso il via libera dei governi all’ultimo provvedimento del pacchetto, ma c’è stata una brusca frenata: non un semplice incidente di percorso, ma uno stop potenzialmente in grado di far deragliare l’intera riforma sulla quale, all’inizio di giugno, i 27 avevano trovato un’intesa definita “storica”.

A far saltare il banco è stato il regolamento che fissa le disposizioni da far scattare in caso di crisi migratoria – per andare incontro agli Stati più esposti ai flussi – in particolare la parte relativa alla gestione dei flussi in caso di “strumentalizzazioni” da parte di Paesi terzi.

L’Unione Europea ha avuto successo nell’accordo politico raggiunto dagli Stati membri riguardante il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo, presentato nel settembre 2020.

Questo accordo è considerato una vera svolta dopo anni di negoziati intensi e rappresenta una base solida per i negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio.

In particolare, l’orientamento generale è stato raggiunto su due pilastri fondamentali del patto: il regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione e il riformato meccanismo di valutazione e monitoraggio di Schengen.

Tuttavia, la giornata ha fatto registrare un segnale importante anche sul fronte italiano.

Il governo italiano è stato costretto a rivedere la Bossi-Fini, che prevedeva restrizioni sull’accesso agli stranieri senza contratto di lavoro.

Ora, con la revisione, è stato concesso l’accesso anche agli stranieri senza contratto, purché siano dipendenti di aziende italiane all’estero.

Questo rappresenta una modifica significativa alla legge e ha implicazioni dirette sull’obiettivo del governo di raggiungere 500.000 ingressi in Italia entro tre anni.

L’intera riforma del Patto migratorio e asilo continua ad affrontare sfide e complessità.

La decisione presa riguardo al mandato negoziale da parte dei ministri dei 27 Paesi membri rappresenta solo il primo passo, e il cammino verso l’adozione della riforma è ancora lungo. L’entusiasmo suscitato dall’accordo deve fare i conti con le numerose insidie sulla prosecuzione dei lavori, incluso il ruolo della prossima presidenza di turno spagnola.

Inoltre, è importante ricordare che il Patto sulla migrazione e l’asilo ha una portata vasta e contiene diverse misure che sono ancora in corso di esame.

La riforma si concentra principalmente sulla procedura d’asilo e sulla gestione dell’asilo e della migrazione, con l’obiettivo di garantire un approccio più coordinato e solido per affrontare le sfide migratorie che l’UE deve affrontare.

Un altro aspetto cruciale è il dibattito sulle deroghe alla direttiva rimpatri, che ha suscitato un’attenzione particolare nel contesto della riforma del Patto.

Le deroghe dalle norme della direttiva sollevano questioni sulla monitorazione del rispetto degli obblighi in materia di diritti umani e della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.

In conclusione, il cammino verso l’approvazione e l’attuazione della riforma del Patto migratorio e asilo dell’Unione europea si presenta sfidante e complesso.

I negoziati e le decisioni riguardanti aspetti chiave come la gestione dei flussi migratori, le deroghe alle direttive e i meccanismi di monitoraggio richiedono una cooperazione e un impegno profondi da parte dei 27 Stati membri.

L’obiettivo è sviluppare una politica migratoria europea efficace, umanitaria e sicura, ma il percorso è ancora lungo e le sfide sono molteplici.

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