Michela Murgia, rinomata scrittrice dei diritti, è deceduta all’età di 51 anni a causa di un tumore al rene, rivelato pubblicamente a maggio.
Il suo recente matrimonio con il compagno Lorenzo Terenzi ha suscitato discussioni, ma ha sottolineato l’importanza dei diritti queer.
La sua eredità letteraria e il suo impegno civile lasciano un segno indelebile.
È morta Michela Murgia, la scrittrice dei diritti
Michela Murgia, talentuosa e appassionata scrittrice che si è dedicata con fervore alla difesa dei diritti, ci ha lasciati all’età di 51 anni, colpita da un tumore al rene che aveva annunciato al quarto stadio lo scorso maggio.
Con profonda tristezza, diamo addio a una voce autentica e coraggiosa che ha influenzato profondamente il panorama letterario e civile.
La sua lotta per la giustizia e l’uguaglianza si è estesa oltre le pagine dei suoi libri. A luglio, Michela aveva stretto un matrimonio in articulo mortis con il suo compagno Lorenzo Terenzi, una mossa che ha suscitato dibattiti ma ha evidenziato il suo impegno costante per i diritti delle persone queer.
Ha sempre creduto che il riconoscimento legale fosse una via per garantire le protezioni a coloro che amava e considerava parte della sua famiglia.
La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente il mondo delle lettere e oltre.
La casa editrice Mondadori, con la quale ha collaborato per la pubblicazione del suo libro ‘Tre Ciotole’, ha condiviso un commosso addio su Twitter, accompagnato da una foto di Michela sorridente mentre sfoglia un libro, un gesto semplice ma toccante che testimonia l’impatto duraturo della sua opera.
Michela Murgia non è stata solo una scrittrice impegnata, ma anche una figura controversa che ha sollevato discussioni e riflessioni.
La sua festa di matrimonio, tenutasi recentemente nella sua nuova casa con giardino, è stata un’occasione per celebrare l’unione del suo gruppo di amici e condividere la gioia.
Alla festa, caratterizzata da partecipanti vestiti di bianco come sposi, si è unito anche Roberto Saviano, una testimonianza della sua rete influente.
La scrittrice non ha mai evitato le polemiche, dichiarando che “il rito che avremmo voluto non esiste”, un’affermazione che ha suscitato ulteriori conversazioni sulla sua visione del matrimonio e dei diritti.
Nata a Cabras il 3 giugno 1972, Michela Murgia ha vissuto una vita ricca di esperienze e passioni. Prima di emergere come scrittrice di successo, ha svolto svariate attività, tra cui quella di insegnante di religione, e ha condiviso la sua prospettiva unica attraverso opere come “Il mondo deve sapere” (2006), che esplorava il mondo dei call center.
La sua affinità con la sua terra natia, la Sardegna, è emersa nel suo libro “Viaggio in Sardegna” (2008), una guida letteraria ai luoghi meno noti dell’isola.
Il romanzo “Accabadora” (2010) l’ha consacrata come autrice di rilievo, affrontando temi complessi come l’eutanasia e l’adozione nell’ambito dell’isola degli anni ’50.
Nel corso degli anni, Michela ha continuato a esplorare questioni vitali attraverso le sue opere, come il ruolo delle donne nella società e nella Chiesa con “Ave Mary” (2011), e temi di condivisione e affinità in “L’incontro” (2012) e “Chiru'” (2015).
Nel suo percorso, ha solleticato dibattiti politici presentandosi alle elezioni regionali sarde del 2014 con la coalizione “Sardegna possibile”.
Michela Murgia ha lasciato un segno indelebile nel panorama letterario e nell’arena dei diritti civili, una figura coraggiosa e controversa che continuerà a stimolare la riflessione e l’ispirazione.
La sua eredità vivrà attraverso le sue parole e le sfide che ha affrontato con audacia e passione.
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