A Messina i rifiuti di ogni genere sono abbandonati dappertutto. Stamani per attraversare un Via della zona centrale è stato uno slalom.
Alcuni giorni addietro il gruppo M5S al Comune di Messina faceva presente che “Al termine del lockdown i messinesi hanno trovato una città più sporca di prima, come dimostrano le tantissime segnalazioni da parte dei cittadini, da nord a sud, con particolare riferimento alle periferie”.
La città è infatti visibilmente assediata dai rifiuti. Su Facebook le segnalazioni dei cittadini sono continue e numerose. Ma non solo rifiuti lasciati sulle strade, marciapiedi, che traboccano dai cassonetti, ma anche verde incolto, marciapiedi e strade sporche che non vengono spazzate da mesi, cassonetti che restano pieni, discariche a cielo aperto.
Di tutta evidenza, da un lato ci sono palesi mancanze nei servizi di pulizia, ma per un altro verso c’è l’endemica inciviltà di chi continua a sporcare in spregio a ogni regola e rispetto. Ci sono zone in cui sono stati tolti i cassonetti in quanto è iniziata la raccolta porta a porta, ma la gente continua a lasciare sacchetti di immondizia nel bel mezzo della strada. E ci sono poi le consuete e croniche discariche a cielo aperto
Stamani eravamo a piedi sulla Via Felice Bisazza, praticamente nella zona centrale e come si evidenzia dalle foto il marciapiede era colmo persino di rifiuti ingombranti.
La soluzione attuata dalla società Messina servizi è stata di assumere altro personale in servizio. Già da oggi dovrebbero iniziare 37 nuovi operatori assunti dalla società che gestisce i rifiuti. Si aggiungeranno ai 53 giovani che sono entrati in servizio lo scorso 4 giugno.
Il Sindaco Cateno De Luca, già in campagna elettorale e pure dopo il suo insediamento al Comune avvenuto nel giungo 2017, ha sempre annunciato una città sgombra da rifiuti. Tuttavia qualcosa, o le persone nei ruoli di responsabilità, in modo lampante non ha funzionato. Come d’altronde non funziona in buona parte della Sicilia, basta anche solo girare su Fb per prenderne atto.
L’opinione.
Quello della raccolta rifiuti in Sicilia è risaputamente un decennale oscuro “pozzo senza fondo”, incontrollato e incontrollabile, pubblico-politico-giuridico-istituzionale-burocratico-professionale-imprenditoriale-sindacale (ce ne siamo spesso occupati con diversi articoli inerenti: arresti, sequestri, tangenti e corruzione diffusa). Da anni non si notano nell’Isola radicali miglioramenti nella raccolta rifiuti, mentre il “pozzo” continua forzosamente a drenare soldi dalle casse pubbliche e pertanto dalle tasse dei cittadini, producendo tra l’altro un notorio quanto dissimulato clientelismo socio-elettorale che è deleterio, non solo per la Democrazia, ma anche nei confronti del “civile comune sentire”. C’è da aggiungere che il cittadino non ha alcun strumento normativamente efficace per partecipare e controllare ciò che fanno i nostri Enti locali e regionali. Da queste pagine abbiamo cercato vanamente negli anni di sensibilizzare in merito il Governo e Parlamento nazionale, affinché fosse dato uno strumento non costoso, immediato e realmente incisivo ai cittadini. Se ne deve dedurre che ai politici e rispettive pletore di seguiti, di qualsiasi estrazione e sia vecchi che nuovi, non piace che il libero cittadino possa impicciarsi per legge della “cosa pubblica”, evidentemente e in modo trasversale ritenuta da sempre in certa diffusa ipocrita e sprezzante cultura isolana e nazionale: “cosa loro”. Come se ne esce ?
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