Derby amaro per il sindaco di Benevento Clemente Mastella che a Il Corriere del Mezzogiorno dichiara: «Ancora oggi
(ieri, ndr) la partita resta l’argomento più diffuso nei bar».
Si aspettava un crollo del genere?
«Che dire? Evidentemente è stata determinante in negativo la mancanza di esperienza di alcuni giocatori che stentano ad ambientarsi in serie A. Il San Paolo poi ha avuto ripercussioni psicologiche devastanti. La squadra sembrava ossequiosa nei
confronti degli azzurri. Quello del derby non è stato il Benevento visto in precedenza».
San Gennaro non si è ricordato di essere nato a Benevento.
«In molti invece speravano il contrario. Io però lo avevo detto. Pure Sant’Antonio è nato a Lisbona, ma ora pensa solo a Padova».
Con il sindaco di Napoli de Magistris neanche una stretta di mano.
«Sono cattolico, è vero, e come tale posso perdonare, ma non mi si può chiedere anche di dimenticare. Lui è stato il primo a
mettermi sotto processo per nulla. E questo non lo dico io, ma lo ha detto un giudice. Il gup ha scritto che non c’era notizia di
reato e che il procedimento nei miei confronti non doveva nemmeno essere aperto. So perdonare, non dimenticare, quindi
anche in altre circostanze non gli stingerò la mano».
Le prospettive del Napoli?
«Se resta costante e non ha arretramenti psicologici è la favorita per il titolo. Dopo c’è l’Inter, più indietro la Juve, che ha perso Bonucci e sta dando l’addio a Buffon».
Che però ha un Dybala in più?
«Anche Maradona il primo anno non ci fece vincere lo scudetto».
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