Maria Mosca è un membro di Stabiamore ed è stata una delle protagoniste della prima edizione del Galà vespa rosa
Q
ueste sono le sue considerazioni sul momento della Juve Stabia:
“All’indomani della gara con il Pisa, smaltita la rabbia per la sconfitta, resta una grande commozione per il tributo che i tifosi hanno voluto riservare a Michele Savastano che sta combattendo la sua battaglia per recuperare dopo il grave incidente che l’ha visto suo malgrado protagonista alcune settimane fa.
Tutte noi tifose ci stringiamo alla sorella Margherita, nostra amica, e a tutta la famiglia, nell’attesa di buone notizie.”
Tornando alla partita Maria Mosca si esprime così:
“C’è tanta amarezza perchè non ci saremmo mai aspettati che la prima partita in casa nella categoria cadetta avesse l’epilogo negativo che ha avuto.
La squadra mi è sembrata poco compatta, ho visto buone prestazioni di alcuni singoli ma non c’è ancora un gioco d’insieme. Inoltre la forma fisica per tutti non è al massimo. Nel secondo tempo molti erano stanchi e, nonostante abbiano cercato in tutti i modi di recuperare lo svantaggio, non ci sono riusciti.
Sono comunque fiduciosa e convinta che mister Caserta saprà cosa fare: non ci ha mai deluso e non lo farà neanche quest’anno!
E’ vero che in serie B le dinamiche del gioco sono cambiate e la squadra ha bisogno di apprenderle. Ogni volta si affrontano squadre forti, come il Pisa che ieri in campo ha macinato chilometri a ritmi serratissimi. È vero anche che ci è stato annullato un goal regolare e questa è la seconda ingiustizia in due partite.
Per questo chiediamo ai calciatori ancora più impegno in campo, a prescindere dai torti. Dobbiamo difendere la categoria che abbiamo conquistato. Non dobbiamo dimenticare come siamo arrivati fin qui! Quindi ripartiamo senza paura e cominciamo a collezionare i punti per la salvezza.
Un appello ai nuovi arrivi: la maglia col numero 12 che ieri avete consegnato alla curva va onorata! Noi tifosi della Juve Stabia scendiamo in campo ogni volta con voi, diamo tanto e pretendiamo cuore e sudore.”
A cura di Patrizia Esposito