Ospite dell’ultima puntata del Pungiglione Stabiese è stato anche Marco Capparella, esterno ex Napoli e Juve Stabia e che, proprio per la sua esperienza alle Vespe, ha lasciato un ottimo ricordo tra i tifosi stabiesi.
Ecco le sue dichiarazioni:
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Un anno e mezzo importante, il tuo, alla Juve Stabia: Purtroppo la prima stagione fu segnata dalla retrocessione in Serie C2 e fu davvero un peccato perchè avevamo una squadra importante per la categoria. Ho un ricordo bellissimo della piazza stabiese e della città di Castellammare; è una piazza dove c’è tanta passione e che meriterebbe sicuramente di tornare in Serie B perchè a Castellammare c’è una amore smisurato per la squadra.
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A Castellammare hai conosciuto Rastelli, sia come compagno di squadra che come allenatore: Sì, Massimo era il leader della squadra e poi è passato subito alla panchina. E’ una persona che ha doti importanti, quindi non sono sorpreso dall’ottima carriera da allenatore. Anzi, spero che questa stagione in Serie B col Cagliari segni la sua promozione in Serie A.
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Nella tua esperienza in gialloblù hai conosciuto anche Danilo D’Ambrosio, ora all’Inter: Sì, Danilo era ed è tutt’ora un bravissimo ragazzo. Ricordo che quando stava alla Juve Staba era un ragazzo giovane ma che mostrava già le sue qualità . A mio avviso la sua fortuna è stata quella di approdare al Torino, con un allenatore come Ventura che lavora benissimo con i giovani; all’Inter ora si sta togliendo soddisfazioni ancora più importanti.
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La Juve Stabia in cui militavi tu era quella di Giglio, più ancora che di Manniello: Sì, Franco Giglio era un presidente molto presente, che ci faceva sentire la sua vicinanza, soprattutto nei momenti difficili. Purtroppo, poi, quando sono andato via i rapporti con Giglio si sono un po’ rovinati, forse perchè lui non si aspettava che io andassi via, anche perchè ero il capitano e l’idolo della piazza. Resta comunque un ottimo ricordo del presidente Giglio. Mi rendo conto che i tifosi ci siano rimasti male per la mia partenza in direzione Pescina, e proprio perchè il mio addio alla Juve Stabia è stato oggetto di troppe chiacchiere, preferisco non parlarne più. Per lasciare la squadra prima in classifica quando ne ero il capitano, un motivo ci sarà stato..
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Poi uno sguardo alla tua parentesi da calciatore del Napoli: Essere un giocatore del Napoli rappresenta qualcosa di magnifico per un calciatore. Ho un ricordo bellissimo degli anni in azzurro e devo dire che proprio la Juve Stabia mi ricorda un Napoli in miniatura. Nelle due città c’è una passione per le squadre molto simile ed è stato un piacere vestire queste due maglie.
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Ora Marco Capparella allena: Sì alleno la squadra del Ponte Romano, che milita in Promozione. Sono felicissimo di questa mia nuova carriera e spero mi possa dare tante soddisfazioni.
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Infine uno sguardo alla Juve Stabia di oggi: Ho visto la partita contro la Casertana e penso che le Vespe debbano ripartire dell’ottima prestazione fatta. Credo sia fondamentale che i ragazzi restino uniti per poter conquistare la salvezza, che è a portata della rosa stabiese.
Un saluto affettuoso a tutti i tifosi della Juve Stabia!
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Raffaele Izzo