Maradona disse alla Juve: “Possiamo accordarci, sono proprietario del mio cartellino”
Nei giorni del trentennale del primo scudetto del Napoli, e a due mesi dal conferimento della cittadinanza onoraria di Napoli, esce un libro su vita, opere e disgrazie di Maradona. «Il Pibe de oro» e’ stato scritto da Raffaele Nappi. Parte dalle prime partite con le Cebollitas e arriva allo show dello scorso gennaio al teatro San Carlo, e’ dedicato proprio al 1990. Interessante la ricostruzione della vigilia della semifinale Italia-Argentina al San Paolo, caricata a dovere dal campione: «I napoletani dovranno ricordarsi una cosa. Cosa? Che l’Italia li fa sentire importanti un giorno solo all’anno e negli altri 364 si dimentica di loro. Io invece di loro mi ricordo sempre». Napoli non tifo’ contro l’Italia, ma rispetto’ l’Argentina: è diverso. Ma c’e’ anche la penosa ricostruzione dei giorni bui di Maradona. Diego, che avrebbe voluto porre condizioni pesantissime per il ritorno a Napoli, arrivo’ a dire: «Magari la Juve ha bisogno di qualcuno. Io sono qui, basta metterci d’accordo perche’ sono proprietario del mio cartellino». Proprio lui che nella scorsa estate si e’ unito al coro contro Higuain ricordando che ai suoi tempi mai sarebbe andato alla Juve? Un altro segnale di una forte instabilita’ che avrebbe messo in pericolo la stessa esistenza di Diego, schiavo della cocaina. Lo riporta Il Mattino.
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