Manovra, nella notte la Commissione Camera vota mandato al relatore: retromarcia sul volontariato, ma le tasse saliranno
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n commissione bilancio della camera, attorno alle 3:00 della notte, è arrivato il mandato per portare in aula la manovra attesa già in mattinata nell’aula di Montecitorio per l’ultimo giro di boa.
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- Intanto, in serata, c’è stata l’audizione del ministro dell’economia Giovanni Tria.
- Intanto arriva l’ennesima bocciatura dell’ufficio parlamentare di bilancio che avverte: la manovra, nel 2020 e 2021, è chiaramente recessiva e la pressione fiscale nel 2019 salirà dal 42 al 42,4%.
- Intanto c’è già stata, almeno a parole e sempre a livello di promesse, la retromarcia del governo sull’aumento dell’ Ires per le associazioni no profit dopo le proteste del terzo settore.
- La norma va cambiata con il primo provvedimento utile anche per il vice presidente del consiglio, e ministro, Luigi Di Maio che dice:
Mancano ormai pochi giorni ai termini di legge con la manovra per la quale la maggioranza già prepara la retromarcia su quella che è stata ribattezzata la tassa sul volontariato.
Intanto, in serata, c’è stata l’audizione del ministro dell’economia Giovanni Tria.
L’audizione comincia con toni pacati ma le critiche dell’opposizione, in particolare del PD e dell’ex ministro Padoan, fanno alzare i toni:
“il problema di evitare una procedura di infrazione sul debito, che è gravissima, ci viene perché deriva da quello che voi avete lasciato a maggio. Mi avete criticato per un’ora, potrò rispondere alle critiche o no, abbiamo evitato una procedura sul debito disastrosa” – dice il ministro.
“Una manovra che, come certificato dall’ufficio parlamentare di bilancio, alza la pressione fiscale e diminuisce gli investimenti – tuona il capogruppo del Pd in Commissione, Luigi Marattin -. E che per giunta nasce sei giorni fa e viene approvata senza che i due rami del Parlamento abbiano potuto esaminarla. Direi un capolavoro, sia nel merito che nel metodo”.
Poi, alle 3:00 di notte, mentre 5 Stelle e PD vengono quasi alle mani tanto che i commessi sono stati obbligati a intervenire, la commissione bilancio approva il mandato al relatore sulla manovra. PD e Forza Italia votano contro, protestano perché il testo è stato inviato in aula senza discutere e votare i 350 emendamenti.
Intanto arriva l’ennesima bocciatura dell’ufficio parlamentare di bilancio che avverte: la manovra, nel 2020 e 2021, è chiaramente recessiva e la pressione fiscale nel 2019 salirà dal 42 al 42,4%.
Con la nuova versione della manovra “c’è un leggero aumento di mezzo punto della pressione fiscale che poi rimane stabile”. Lo ha detto il presidente dell’Upb, Giuseppe Pisauro, nel corso di un’audizione in commissione Bilancio della Camera, aggiungendo che sulla base di calcoli ancora approssimativi “rispetto al 42% del 2018 si va al 42,4% nel 2019. Negli anni successivi se non si considerano le clausole si va al 42,8% e 42,5%”. La stima all’1% della crescita del Pil per il 2019 “è considerata accettabile dall’Upb”, ha anche detto Pisauro, aggiungendo che sul quadro macroeconomico sono attesi “notevoli rischi a ribasso” che sono “quelli noti a tutti: dall’andamento del quadro internazionale alle possibili tensioni sugli scambi e così via”. E poi, “un fattore di incertezza riguarda le clausole sull’Iva, è un fattore che ci portiamo dietro da diversi anni, ma qui è ampliato”. Mentre la nuova versione della manovra resta “comunque soggetta a un rischio di deviazione significativa rispetto alle regole europee, inclusa la flessiblità per investimenti. Siamo sempre su un crinale pericoloso”. Inoltre, “La portata espansiva della manovra viene ridimensionata” con una riduzione degli investimenti”, così sempre Pisauro.
Intanto c’è già stata, almeno a parole e sempre a livello di promesse, la retromarcia del governo sull’aumento dell’ Ires per le associazioni no profit dopo le proteste del terzo settore.
La norma inserita nella Manovra e che raddoppia la tassa dal 12 al 24%, cambierà. A gennaio, annuncia il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, interverremo per calibrare meglio l’Ires.
La norma va cambiata con il primo provvedimento utile anche per il vice presidente del consiglio, e ministro, Luigi Di Maio che dice:
“Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato e ne è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli. Non possiamo intervenire nella Legge di Bilancio perché si andrebbe in esercizio provvisorio. Ma prendo l’impegno di modificarla nel primo provvedimento utile. Inoltre, abbiamo sentito la comunità dei Frati di Assisi, che ringraziamo per il loro instancabile impegno, e li incontreremo quanto prima”.
Anche il vice presidente del consiglio, e ministro, Matteo Salvini garantisce l’impegno del governo ad intervenire per aiutare le tante associazioni di volontariato che, dice, utilizzano solo a scopi sociali i loro fondi. Massimo rigore, invece, per i furbetti che fanno altro.
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