Quel periodo sara’ ricordato negli annali giudiziari come una delle piu’ controverse pagine della nostra Democrazia.
P
rotagonista indiscusso di innumerevoli processi mediatici, trasmissioni televisive, interviste, Di Pietro rappresento’ uno dei piu’ importanti matador della Giustizia italiana, una specie di giustiziere della politica corrotta italiana un Charles Bronson reale, punto di riferimento per tanti giovani che avevano trovato in lui, la luce della legalita’.
La corruzione esiste e’ sempre esistita ed esistera’ sempre, il mondo politico ne porta la bandiera, continua ad essere un mondo di corruzione, il facile arricchimento, la bella vita piaceva a tutti diversi furono i suicidi che si ebbero in quel periodo.
La cosa che piu’ passo’ inosservata fu che molti Giudici spararono nel mucchio, molti di coloro che vennero portati in carcere con troppa fretta, furono a distanza di anni completamente scagionati da ogni accusa. Solo che una ferita simile per un innocente non si potra’ mai cicatrizzare, si formano nella psiche solchi cosi’ profondi, che non potranno essere mai colmati.
Quando si distrugge l’immagine di un uomo, e’ come averlo ucciso nell’anima, nessun risarcimento potra’ compensare tutti i giorni, i mesi, gli anni passati in carcere senza uno straccio di prova a suo carico.
Per un Magistrato e’ facile spiccare un mandato di cattura, tanto se sbaglia lo ha fatto in buona fede, chi sbaglia non paga. Sulle manette facili, perche’ un Cittadino sia piu’ cautelato, bisognerebbe andarci con i ” piedi di piombo”
A distanza di quasi 24 anni, uno dei Magistrati che tenne banco con le sue arringhe sempre moraliste nelle aule dei Tribunali di Milano, e di tutt’Italia, e’ stato condannato al termine di una serie di ricorsi, dal Tribunale di Roma a pagare 2.5 milioni e mezzo di euro al Movimento dei Riformisti di Achille Occhetto e Giulietto Chiesa.
Sto parlando di Michele Di Pietro, l’ex magistrato si sarebbe indebitamente appropriato nel 2004, tramite un’associazione parallela al suo partito, di ingenti somme di denaro, parte dei quali erano finanziamenti pubblici, che sarebbero dovuti andare al Gruppo politico “Il Cantiere”.
Dulcis in fundo :
Il Cantiere, questo e’ il nome del gruppo politico del quale faceva parte anche il giornalista Elio Feltri, avrebbe dovuto incassare piu’ di 5 milioni di euro, ma non ne percepi’ nemmeno un centesimo di quei fondi pubblici.
Indovina Indovinello :
Da chi furono incassato quel bel tesoretto? dall’associazione ‘Italia dei Valori”, composta dallo stesso Di Pietro, sua moglie Susanna Mazzoleni, e la tesoriera Silvana Mura. Quando i componenti di una presunta banda di malfattori sono pi’ di due si puo’ parlare di associazione a delinquere di stampo economico.
E non finisce qui ;
La Camera ha sborsato finanziamenti ad un soggetto giuridico che non aveva per Legge i titoli per incassarli, poiche’ in quel periodo Di Pietro non era segretario di nessun partito, ne’ di un movimento politico. Di Pietro, fu eletto eurodeputato insieme a Chiesa in un momento successivo, quindi dovra’ risarcire in quanto essendo socio del sodalizio a 3 (Di Pietro, Mazzoleni, Mura), del 50% delle somme incassate cioe’ 2.5 milioni di euro, mentre l’altra meta’ la deve restituire personalmente alla Camera.
Questa volta i ruoli si sono invertiti, un Ex magistrato di Mani pulite preso con le mani nel sacco, in questo caso si puo’ parlare di mani in tasca. Il periodo dei primi anni 90 lo si puo’ paragonare a quello dell’inquisizione, si arrestavano le persone senza un barlume di prove, l’importante era che il tintinnio delle manette degli arrestati facessero scalpore sui giornali di Mezzo Mondo, Fu il protagonista indiscusso di innumerevoli trasmissioni televisive, poi diventato segretario di un Partito che aveva un ruolo importqnte nel firmamento politico, la sua arroganza; prepotenza sfrontatezza nell’apostrofare gli altri lo ha portato in virtu’ della condanna di ieri dalle ”stelle alle stalle”
Lascia un commento