Quando si hanno le mani in pasta, e’ facile sbagliare, uscire dalla via maestra, confondere i propri interessi con quelli della Comunita’.
La corruzione continua ad essere una piaga sociale, difficile da debellare, il profumo dei soldi inebria, da’ alla testa, chi ha il potere, pensa di essere “vaccinato” e immune da “malattie giudiziarie”.
Non passa giorno che non venga alla luce un nuovo scandalo, questo avviene in ogni parte d’Italia, non vi e’ alcuna distinzione fra Nord e Sud, Isole comprese.
E’ un cancro sociale, che ci trasciniamo da decenni, le cure giudiziarie, gli antibiotici carcerari, col passare del tempo hanno sempre piu un effetto blando, non curativo.
Si rischiano pochi mesi di carcere, per furti di milioni di euro, verrebbe da pensare che il gioco vale la candela.
Deve finire l’andazzo che bisogna dividersi posti e bottino prima che venga avviata qualsiasi opera pubblica, ci deve essere un motivo per cui centinaia di cantieri sono fermi ai nastri di partenza da anni e anni.
Per chi ruba, nell’esercizio delle “proprie funzioni”, e’ giusto che paghi anche in solido, ma spesso accade che il bottino svanisca nel nulla, per poi materializzarsi in un secondo tempo quando le acque giudiziarie si saranno calmate.
In questi ultimi anni, le inchieste giudiziarie sono state tante, solo in pochi ci hanno lasciate le penne, in tanti sono tornati uccelli di bosco a godersi il maltolto.
Se non ci fosse la corruzione, il nostro debito pubblico sarebbe quasi azzerato, le mazzette prima dell’inizio di ogni lavoro, l’hanno fatta da padrone, e’ ora che qualcosa cambi, che si inaspriscano le Leggi contro tutti quei burocrati che hanno portato l’Italia in queste condizioni.
Ci vuole un repulisti generale, solo cosi’ la nostra economia si potra’ riprendere, se cio’ non avvenisse tempi molto bui ci aspettano.
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