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Mandorlini: “Quando Jorginho andò al Napoli non fui contento, è un figlio per me”

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“Il Napoli non deve perdere la concentrazione, è ancora in prima posizione”

Andrea Mandorlini, ex allenatore di Verona e Genoa, ha analizzato il match tra InterNapoli secondo i momenti attraversati dalle due squadre. Gli azzurri arrivano dall’inaspettata sconfitta interna contro la Roma che potrebbe costargli la vetta della classifica mentre i nerazzurri nelle ultime gare faticano a trovare un bel gioco e fare risultati.

Ecco le parole rilasciate da Mandorlini al quotidiano Il Roma:

Inter e Napoli, due squadre che in questo momento forse hanno tutto da perdere. Che partita si aspetta?
«Il Napoli non se la sta passando male, è ancora in testa alla classifica. Gli azzurri devono riprendersi dopo la sconfitta sulla Roma e continuare a mettere pressione sulla Juventus, mantenendo la testa della classifica. Sarà chiaramente un match difficile, perché andare a vincere a San Siro non è facile per nessuno, lo è sempre stato per tutti. L’Inter non è in un grandissimo momento, ma resta una partita di cartello, in cui possono spuntare situazioni particolari. Nessuno vuole perdere, la squadra di Spalletti vuole dimostrare di essere uscita dal momento di difficoltà».

E’ anche la sfida tra due dei migliori allenatori del nostro calcio. Da loro collega, quali sono le differenze tra Spalletti e Sarri?
«Il Napoli in questo momento ha una gran filosofia di gioco, si vede sicuramente l’impronta di Sarri, più che quella di Spalletti sull’Inter. Questo perché l’allenatore di Figline è da più tempo sulla panchina azzurra, magari tra qualche anno si potrà dire la stessa cosa dell’Inter».

Torna anche Icardi, uno per cui De Laurentiis era disposto a fare follie due estati fa. Lo vedrebbe bene nel Napoli?
«Icardi si troverebbe bene in qualsiasi squadra, è un attaccante formidabile. Io, che ho dei trascorsi all’Inter, sarei contento di continuare a vederlo a Milano. Sarebbe per l’Inter il punto di partenza per costruire una squadra importante. Al momento è l’attaccante con più qualità del panorama italiano, considerando quelli ancora abbastanza giovani come lui».

Lei ha allenato anche Jorginho all’Hellas Verona, dov’è esploso prima dell’approdo al Napoli. Si aspettava una crescita simile?
«Sono contentissimo per lui, è come se fosse un mio figlio. Siamo cresciuti insieme. Non sono stato contento di perderlo quel gennaio, a stagione in corso, perché stavamo lottando per l’Europa League. Forse per lui saremmo riusciti a raggiungere quel traguardo».

Sull’italo-brasiliano adesso c’è l’interesse della Premier League. Pensa possa essere una sua aspirazione?
«Adesso gioca con grandi campioni, in una grande squadra, con un fantastico allenatore. Sono contento per lui, tutte queste componenti lo fanno stare bene e lo rendono capace di dimostrare ancora le qualità che aveva già fatto vedere a Verona».

Dopo sabato scorso, quando il Napoli ha perso e la Juventus ha vinto, sono cambiate le percentuali per lo scudetto.
«Sono entrambe allo stesso livello al momento, anche se il Napoli ha perso. E’ come pensavo prima, siamo sul 50 percento a testa. Sono due squadre che hanno le stesse possibilità».

Anche perché la Juventus avrà la Champions League da disputare.
«Sì, sicuramente condizionerà la corsa. La Juventus avrà bisogno di energie, ma c’è da dire che ha una rosa importante. Fino a martedì avrei potuto vederla favorita, ma dopo il superamento del turno si è ristabilita la parità».


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