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Di Maio attacca Repubblica ed Espresso, solidarietà dagli altri quotidiani: “Inaccettabile”

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Di Maio attacca Repubblica ed Espresso: solidarietà dagli altri quotidiani

Dopo quelli della Stampa e del Corriere della sera, continuano gli attestati di solidarietà da parte dei grandi quotidiani italiani a Repubblica L’Espresso, in seguito all’attacco del ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio.
Oggi anche il cdr del Fatto quotidiano ha condannato le parole del vicepremier con toni molto duri: “Quando giornali e siti di informazione chiudono, dichiarano esuberi o sono costretti a contratti di solidarietà, a rimetterci non sono solo i giornalisti e quindi la democrazia. Il mercato editoriale e quello pubblicitario vivono situazioni di difficoltà, connesse anche alla trasformazioni tecnologiche (…). È inaccettabile che Luigi Di Maio liquidi i problemi di un importante gruppo come Gedi che edita Repubblica, l’Espresso, la Stampa e altre testate (…) con offensivi riferimenti a ‘ bufale’ e ‘ fake news’, cioè a una linea editoriale che non gli piace. Un’informazione libera e di qualità risponde al primario interesse di un Paese al quale non può certo bastare la propaganda di chi sta al governo“, conclude il comunicato.
In mattinata sul caso è intervenuto anche l’ex premier Matteo Renzi su Facebook: “Per mesi hanno insultato, deriso, calunniato molti di noi. Ci hanno rovesciato addosso quintali di fango. E tutti in silenzio a guardare l’aggressione. Qualcuno addirittura ci diceva: ‘Ma dai, fateci un accordo. Non vedete che alla fine sono dei bravi ragazzi?’. Poi Di Maio e i cinquestelle hanno tirato giù la maschera e adesso fanno il tifo per la chiusura dei giornali: un ministro del lavoro che si compiace dei licenziamenti, un vicepremier che attacca la libertà di stampa. Mai visto in italia. Altrove sì, ma non in italia”.
“E allora, finalmente, la reazione unanime. Meglio tardi che mai – prosegue Renzi – quelli che davano a me del caudillo e mi accusavano di deriva autoritaria perché volevo abolire il Cnel, che dicono adesso di chi vuole distruggere l’Europa e comprimere la libertà di stampa? Volevano abolire la povertà e hanno abolito solo il senso del ridicolo. Ogni giorno è più chiaro perchè serva davvero una resistenza civile“.

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