span style="font-size: 36px">Il Maggiolino (Käfer in tedesco, Coccinelle in Francia, Escarabajo in Spagna, Beetle o Bug in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, Fusca in Brasile e Vocho in Messico), è un’auto prodotta dalla Volkswagen dal 1938 al 2003.
Il Maggiolino è, a mio avviso, l’automobile più conosciuta al mondo.
Parte integrante della rinascita industriale tedesca nel dopoguerra, il Maggiolino é il primo modello Volkswagen in assoluto ed è l’auto più longeva della storia, prodotta ininterrottamente per 65 anni.
Il Maggiolino è anche l’auto più venduta al mondo, con oltre 21 milioni e mezzo di esemplari, in versione aggiornate in pochi particolari e pressocché uguali al progetto originari.
Il Maggiolino è entrata di diritto tra le automobili più culturalmente influenti del XX secolo e per la sua diffusione world wide, è forse il primo esempio di world car.
La produzione dell’utilitaria tedesca ebbe inizio per scelta di Adolf Hitler, che nel 1934 annunciò la sua idea di mettere in commercio un’auto che potesse avere un costo di acquisto accessibile a tutti affinché l’automobile non rimanesse un privilegio per pochi.
C’è da dire che la motorizzazione di massa avrebbe permesso alla Germania maggiore flessibilità per il posizionamento delle fabbriche nei confronti dei quartieri residenziali.
Ferdinand Porsche ebbe il compito da Adolf Hitler di disegnare un’auto che potesse viaggiare agevolmente in autostrada, che potesse trasportare 5 persone o 3 soldati con un mitragliatore e superare i 100 km/h e non avere un prezzo superiore ai 1000 Reichsmark, considerando che un operaio guadagnava in media 130 Reichsmark al mese, ma i meno abbienti erano stipendiati con circa 110 Reichsmark al mese, con ben poche possibilità di risparmio.
Nel 1936 vennero presentato i primi tre prototipi, due berline ed una cabriolet, ispirati alla Tatra V570. La casa automobilistica ceca era molto gradita ad Adolf Hitler, tanto che la vicenda dei brevetti Tatra e del ruolo di Volkswagen nella loro violazione continuerà anche dopo la seconda guerra mondiale, finendo nel 1961 con un risarcimento milionario da parte della casa tedesca.
Il Maggiolino venne inizialmente denominato Kraft durch Freude-Wagen, ovvero “auto della Forza attraverso la Gioia”. I mostruosi investimenti necessari per l’enorme capacità produttiva richiesta alla fabbrica, uniti al fatto che il prezzo previsto per l’auto non garantiva un ritorno congruo, per rispettare la promessa propagandistica, fu deciso che i lavoratori tedeschi dovettero rispettare uno schema di accantonamento che prevedeva una quota da devolvere ogni settimana per potere aver in seguito diritto all’auto di famiglia.
Le enormi somme anticipate dai lavoratori permisero la realizzazione del grande complesso produttivo Volkswagen (in tedesco “auto-del-popolo”) nei pressi del castello di Wolfsburg.
La vetturetta veniva semplicemente chiamata Volkswagen, essendo l’unico modello destinato alle vendite. Debuttò al Salone di Berlino nel 1939, riscuotendo un notevole successo anche se, sfortunatamente, nello stesso anno, lo scoppio di una nuova guerra mondiale portò a convertire la Volkswagen per la produzione bellica.
Finita la guerra, ripresa la produzione, ci fu una flessione della domanda alla fine degli anni 60. e la mancanza di nuovi modelli misero in crisi l’azienda. La fusione con l’Audi e la NSU consentì di sfruttare il progetto di una berlina a tre volumi iniziato dalla NSU fin dal 1967: nacque così il modello K70, prima autovettura a marchio VW con motore raffreddato ad acqua e trazione anteriore. Una vettura che non ebbe lo sperato successo e fu prodotta fino al 1975 in pochi esemplari. I problemi finanziari ereditati dalla NSU, gettarono la casa tedesca in una situazione di grave crisi finanziaria.
Pensando a un modello nuovo, erede ideale del Maggiolino, fu incaricato l’italiano Giorgetto Giugiaro il quale progettò, ispirandosi la famosissima Golf, entrata in produzione nel 1974 e mostratasi all’altezza di poter raggiungere il successo commerciale del Maggiolino.
E intanto il Maggiolino si era rifatto una vita nel sud-america e, il 30 luglio del 2003, esce dal montaggio anche l’ultimo Maggiolino è conservato al Museo Volkswagen di Wolfsburg.
Uno degli ultimi Maggiolino fu donato a Papa Giovanni Paolo II ed è attualmente esposto presso il Padiglione delle Carrozze, all’interno dei Musei Vaticani. L’ultimo Maggiolino uscito dalla catena di montaggio.
Ciò che è certo è che il Maggiolino, anche nei modellini, nei gadget e nei disegni in generale, è il mezzo che più si avvicina all’auto per eccellenza come intesa nella mente, anche dei bambini. Numerosissimi gli appassionati e altrettanto numerosi i raduni dedicati in tutta Italia. Festa di colori anche in diversi gruppi facebook dedicati.
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