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Castellammare di Stabia

Figlio e madre arrestati per traffico internazionale di anabolizzanti, 65 indagati

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I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Treviso, nelle Province di Treviso ed Agrigento, coadiuvati nella fase esecutiva dai militari dei competenti N.A.S. e dei Comandi Territoriali dell’Arma, all’esito di articolate indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di 2 misure cautelari personali (1 in carcere ed 1 agli arresti domiciliari). Si tratta di figlio e madre, Pietro Munisteri, personal trainer 35enne e Anna Maria Taormina, bidella 60enne, entrambi residenti a Montebelluna ma originari di Porto Empedocle (AG), emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Treviso (TV) nei confronti di altrettante persone ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di illecita importazione e commercializzazione sul territorio nazionale di medicinali vietati (anche a base di “nandrolone”, sostanza psicotropa ex D.P.R. 309/1990), somministrazione e commercializzazione di medicinali guasti o imperfetti, in modo pericoloso per la salute pubblica, nonché assunzione di farmaci vietati, falsificazione di prescrizioni mediche ed esercizio abusivo della professione sanitaria. I due sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Agrigento mentre si trovavano a Porto Empedocle.

L

E INDAGINI

L’indagine, avviata nel dicembre 2019 dalla ricorrente spedizione di false prescrizioni mediche “bianche” non ripetibili presso numerose farmacie trevigiane, ha consentito di rilevare il commercio illecito di ingenti quantitativi di medicinali con azione anabolizzante e stimolante, vietati dalla normativa antidoping, tipica-mente utilizzati anche in ambito sportivo.

L’attività, nel marzo 2020, ha permesso di sorprendere i due principali indagati mentre tentavano di spe-dire prescrizioni bianche false per l’acquisto di prodotti farmaceutici con principi attivi a base di ormone della crescita.

Nell’intervento venivano rinvenuti e sequestrati:

– farmaci dopanti per un valore di 55.000 € (800 confezioni, 14.275 fiale sfuse, delle quali 103 di “nandrolo-ne”) e ricette false;

– 42.150 € in contanti, provento dell’illecita attività;

– numerosi flaconi in vetro vuoti o contenenti liquido non meglio identificato, altri recanti etichette di va-rie preparazioni verosimilmente farmacologiche;

– 5 plichi già pronti per la spedizione, contenenti prodotti steroidei:

– un listino prezzi con tutti i prodotti in vendita, appunti con i nomi ed utenze telefoniche dei clienti, bonifici esteri.

Lo sviluppo delle indagini ha permesso di documentare e consolidare il ruolo dei due arrestati quali gestori di un illecito commercio di prodotti farmaceutici ad azione dopante reperiti presso farmacie italiane, utilizzando false ricette mediche o tramite fornitori stranieri, pagati con money-transfer e versamenti su conti correnti esteri.

I prodotti, una volta approvvigionati, venivano rivenduti a clienti, soprattutto a body-builders, su tutto il territorio nazionale, con spedizioni postali riferite a mittenti e/o destinatari fuorvianti. Gli stessi indagati producevano e commerciavano anche falsi prodotti farmaceutici utilizzando brand “inventati” (“Medical Pharma”, “Dunning Labs”,…) con etichette stampate autonomamente.

Nel corso nelle attività investigative sono state indagate complessivamente 65 persone, tra le quali figura-no i gestori di una tipografia dove venivano stampate false ricette mediche ed etichette adesive per il con-fezionamento di medicinali contraffatti, il titolare di una farmacia nonché 47 acquirenti, residenti in 34 di-verse province 1 (per lo più bodybuilders di età compresa tra i 20 ed i 53) e 12 cittadini stranieri. Complessivamente sono stati sequestrati farmaci per un valore complessivo di 103.000 € (1.428 confezioni e oltre 15.800 tra fiale, compresse, blister, di cui 130 boccette di “nandrolone”).

L’operazione, grazie al costante scambio informativo nell’ambito della cooperazione internazionale di Polizia fornita da EUROPOL, ha consentito di ricostruire alcune rotte internazionali di provenienza dei farmaci acquistati tramite chat/social networks, con l’individuazione di cittadini stranieri residenti all’estero (principalmente in Bulgaria, Grecia ed Ucraina) tra destinatari di rimesse di denaro estere e mittenti di plichi contenenti i farmaci.

Gli esiti investigativi hanno documentato che i due arrestati, nel periodo tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 hanno effettuato trasferimenti di denaro all’estero per circa 38.000 € ricevendo in cambio 31 spedi-zioni di medicinali, effettuando, a loro volta, 281 spedizioni verso 125 clienti su tutto il territorio nazionale: Ascoli Piceno, Bari, Benevento, Brescia, Caltanissetta, Caserta, Catania, Como, Cremona, Crotone, Ferrara, Frosinone, Genova, Gorizia, Latina, Lecco, Lucca, Mantova, Messina, Milano, Napoli, Novara, Padova, Parma, Pisa, Prato, Roma, Taranto, Torino, Treviso, Varese, Venezia, Verona, Viterbo.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)


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