Quando un Paese e’ in crisi, tutti ne risentono, dai privati cittadini, alle piccole, medie e grandi imprese; le vendite che si sono registrate nei vari settori del Made in Italy, ne sono la prova.
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La lista delle attivita’ commerciali, che in questi ultimi anni hanno cambiato bandiera, e’ talmente lunga, che e’ impossibile farne un elenco.Â
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Stessa cosa dicasi per tutte quelle che, per svariati motivi hanno chiuso i battenti; in entrambi i casi i numeri sono da capogiro.
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Sono stati anni di passione per molti operatori economici, non tutti hanno reagito allo stesso modo, alcuni sono riusciti a superarla, altri si sono arresi, altri ancora hanno preferito il suicidio alla vergogna, sempre se di vergogna si puo’ parlare.Â
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L’aspetto piu’ inquietante di queste tragiche vicende, sta nel fatto che, chi si e’ suicidato, si sara’ trovato solo a sbattere contri i tanti muri di cemento che nei periodi di crisi sono piu’ alti dei grattaceli.Â
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Il Risvolto della medaglia :Â
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Non tutti gli operatori economici sono usciti con le ossa rotte da questa crisi, per alcuni, la vendita della propria attivita’ a ditte straniere e’ stato piu’ che conveniente, un toccasana, un refrigerio per le proprie tasche.Â
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Nella vita, sulle disgrazie altrui, c’e’ sempre stato chi ha avuto modo di arricchirsi, facciamo un solo esempio: il mercato immobiliare e’ fermo? le case si comprano a prezzi stracciati, per non parlare delle aste, dove ci si arricchisce.
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Il Made In Italy, rappresenta nel Mondo qualita’, creativita’ e inventiva; vedere che il nostro marchio va in giro con proprietari stranieri, ci fa capire che stiamo perdendo parte della nostra cultura quasi millenaria.
In tanti campi siamo i migliori nel Mondo : i nostri marchi sono molto apprezzati per il loro design innovativo e per la qualità dei materiali.Â
Basti pensare alla moda, conta nomi eccellenti come Valentino, Giorgio Armani, Dolce & Gabbana e Prada.Â
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Oppure alle macchine e alle moto con la Ferrarri e la Ducati, ai grandi designers e architetti italiani come GiorgettoGiugiaro, Sergio Pininfarina e Massimiliano Fuksas.
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Dolenti note :
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Oggi qualcosa sta cambiando : parte di questo patrimonio ha gia’ varcato i confini. Fra qualche decennio cosa restera’ del Made in Italy?.Â
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E’ difficile dirlo, continuando di questo passo, sempre che non intervengano fattori interni, perderemo non solo la nostra identita’ ma anche le nostre origini.
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