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Made in Italy: Ligabue torna al cinema con il suo terzo film.

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Mancano solo due giorni all’uscita del nuovo film di Luciano Ligabue con una storia tratta dal suo ultimo album dal titolo “Made in Italy”.
Il film narra le vicende del protagonista Riko (Stefano Accorsi), un onesto lavoratore con grandi capacità ma allo stesso tempo sfortunato, che a stento riesce a portare avanti la famiglia ed ad un certo punto della sua vita si ritrova a dover combattere con la sua nuova condizione di precario, oltre a salvare il matrimonio con la moglie Sara (Kasia Smutniak) che ama tantissimo.
Quindi Riko, vedendo le sue uniche certezze sgretolarsi, apre gli occhi reagendo riprendendo in mano la sua vita e ricominciare.
La storia di Riko (diminutivo di Riccardo che è il secondo nome di Ligabue), rispecchia un pochino la paura del cantante romagnolo quando all’apertura del tour “Made in Italy” 2017 è stato costretto a sospendere tutte le date a causa di un edema alle corde vocali.  Come lui stesso dice in un’intervista “Ho cercato di capire se questo Riko facesse parte della vita che avrei vissuto nel caso non avessi fatto questo mestiere oppure se si trattasse di un alter ego o di una parte di me“.
Ancora in un’altra intervista Ligabue afferma che “fare film è un mestiere faticosissimo. Vuol dire ‘progettare’ le emozioni, fare in modo che una serie di pezzettini di pochi secondi riesca a produrre qualcosa. Mi sono riavvicinato alla regia perché stavolta avevo una storia da raccontare”  (la malattia che lo ha colpito e poi superata n.d.r.).
La carriera di regista di Luciano Ligabue comincia nel 1998 con “Radiofreccia” e, dopo “Da zero a dieci” , uscito 2002, Ligabue torna al cinema con la sua terza fatica, che lui stesso ha definito un film sentimentale.
Ecco le sue dichiarazioni riguardo a Made in Italy: “È un film sentimentale, perché mi interessava raccontare soprattutto gli stati d’animo di un gruppo di persone per bene, persone che di solito non hanno alcuna voce i n capitolo. Ho un sacco di amici che dicono che spesso essere brave persone in questo Paese non aiuta».
L’artista ha poi continuato con alcune riflessioni, allargandosi all’Italia e ai tempi duri che molti di noi sono costretti a vivere, e spiegando come sia nel cinema che nella musica abbia sempre cercato di raccontare in maniera sincera il suo amato Paese: “L’Italia la vedo in una fase di incertezza importante. Ho cominciato a raccontare questo paese dieci anni fa con “Buonanotte all’Italia”, poi ho fatto canzoni come “Il sale della terra” e “Il muro del suono”, che avevano l’intenzione di raccontare il mio amore per questo paese. Stavolta, però, volevo raccontare questo sentimento con gli occhi di uno che ha meno privilegi di me. Riko vive una vita normale e ha un rapporto molto forte con le radici e con l’Italia. Fa le vacanze a Roma, fa la luna di miele in Italia. Ecco, mi piaceva dare voce a questa categoria non sempre rappresentata».

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