In esclusiva le dichiarazioni di Giovanni Macone
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el corso della trasmissione di ViViRadioWeb, Il Pungiglione Stabiese, abbiamo ascoltato Giovanni Macone allenatore degli under 16 regionali con il quale abbiamo parlato del settore giovanile della Juve Stabia e non solo.
Mister, nell’ultima gara c’è stata la vittoria in trasferta per 1-0 contro l’Arenaccia, ancora Pistola decisivo: Il ragazzo sta facendo bene come appunto ho già detto la scorsa settimana, per un’attaccante il gol è tutto. Mi sorprende il suo modo di allenarsi, ci mette impegno e ha una capacità di apprendimento importanti.
Il direttore Alberico Turi ha sempre ribadito che gli allievi regionali servono per formare l’under 17 del futuro, possiamo dire che i vari Pistola, Fontanella, sono già pronti per il salto di categoria? Si, assolutamente. Oltre a quelli citati, penso si possano annoverare anche altri nomi giunti quest’anno. L’importante è che si stia facendo un lavoro in proiezione futuraì. Vi è una grande disponibilità da parte della società, il gruppo viene seguito, si sta facendo un ottimo lavoro ed infatti funzionano tutte le componenti, la crescita viene in automatico.
Ecco proprio il direttore Turi in una recente intervista al Pungiglione, parlandone di lei, lo fece in maniera positiva. Questo le fa piacere? Sicuramente. L’anno scorso ho allenato la Paganese e provenivo dal settore della Mariano Keller. Fa piacere anche perché il direttore ci è sempre vicino. Il confronto quotidiano che abbiamo con lui non fa altro che farci crescere, al di là delle proprie esperienze personali inerenti al settore giovanile. È una persona vera che non si tira indietro e ti spiega dove vanno migliorate le situazioni: una persona che vuole un confronto continuo e sotto quest’aspetto penso che sia importante avere una guida per il settore giovanile come lui.
Al di là di Pistola, un calciatore da elogiare per il suo modo di allenarsi, qual è la qualità che più le piace di questa squadra? Come ben sapete non abbiamo avuto un inizio facile sotto l’aspetto dei risultati, sebbene personalmente non dia mai importanza assoluta al risultato. Naturalmente abbiamo avuto queste difficoltà iniziali proprio perché si era iniziato questo percorso di crescita. Per cui se dai ragazzi si vuole che poi in campo ci siano dei concetti, delle idee, degli sviluppi e che siano sempre positivi, è normale che si perda qualcosa sui risultati.
In chiusura, come si sta trovando alla Juve Stabia: Molto bene. Non lo dico perché non potrei dire diversamente, ma proprio perché sto sperimentando su me stesso tale avventura: è un settore importante, dove c’è grande organizzazione, si curano i minimi particolari. La Juve Stabia ha anche l’attività di base e penso che in Lega Pro ci siano poche società che hanno un settore di base che diventa importante e sempre più sviluppato. Penso che l’intuizione più importante sia stata proprio questa, pure perché riallacciandomi alla mia personale esperienza di Pagani, l’anno scorso, da marzo a giugno sono stati fatti diversi raduni, invece qui a Castellammare, dopo una settimana in prova, l’allenatore fa una relazione per decidere se prendere o meno quel ragazzo visionato.
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