Ci lascia il Maestro Zeffirelli, uno dei più grandi registi di fama mondiale. Lunedì mattina a Firenze, sarà allestita la camera ardente
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i Maria D’Auria
Roma- Regista, sceneggiatore, attore e scenografo. Franco Zeffirelli ci lascia a 96 anni dopo una lunga malattia, spegnendosi serenamente nella sua villa sull’Appia. Aveva da poco terminato il suo ultimo lavoro da regista, una nuova versione della “Traviata” che il 21 giugno inaugurerà l’apertura della stagione del Festival Lirico all’Arena di Verona.
Nato a Firenze il 12 febbraio 1923, Franco Zeffirelli è stato un maestro di fama internazionale. L’incontro con Luchino Visconti nel 1948, che lo volle accanto a sé come scenografo, segna l’inizio di una grande amicizia ma anche l’amore per il teatro che non lascerà per tutta la vita. “Il Teatro ha sempre nutrito le mie speranze di cinema e fornito soluzioni”, affermò Zeffirelli. Attento ai dettagli storici in maniera quasi maniacale e con una visone che va oltre la normale regia, quando negli anni Cinquanta si cimenta nella lirica e nel cinema, la sua fama sbarca oltreoceano.
Nel 1960, all’Old Vic di Londra, è il primo italiano a dirigere “Romeo e Giulietta” e poi “Amleto”, in inglese -lingua imparata a scuola durante il fascismo- e lì esporta anche il teatro di Eduardo De Filippo presentando “Filumena Marturano” e “Sabato, domenica e lunedì” con Laurence Olivier.
Le opere teatrali e liriche, con la sua regia, fanno il giro del mondo, dall’Arena di Verona a New York e oltre. Il suo successo è inarrestabile e non viene scalfito neppure dalle critiche rivolte al suo gusto estetico.
Due nomination agli Oscar e un Golden Globe per Miglior Regista, cinque David di Donaltello, il Maestro Zeffirelli fu amato forse più all’estero che in Italia.
Lo ricorderemo per film che hanno segnato la storia del cinema, come Giulietta e Romeo, La bisbetica domata, Gesù di Nazareth, Fratello sole, sorella luna, Amleto, La traviata, Maria Callas (che fu sempre la su Musa), Storia di una Capinera e tantissimi altri.
Lunedì mattina nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, nella sua città natale, sarà allestita la camera ardente . “Tutto il mondo potrà salutarlo nella sua Firenze”, ha annunciato su twitter il sindaco di Firenze Dario Nardella.
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