Lo Stato italiano da un lato finanzia campagne contro la ludopatia, dall’altro continua a guadagnare sui vizi e la disperazione della gente.
span style="font-size: large;">Con la legalizzazione in Italia del gioco d’azzardo, quello che era per i cittadini solo un cattivo passatempo da tenere nascosto, adesso si e’ trasformato in un vizio alla luce del sole.
Da un lato, abbiamo migliaia di persone indebitate perche’ avvolte dall’illusione di poter risolvere i propri problemi economici, dall’altro uno Stato, nella pienezza dei suoi poteri, sempre pronto per la pubblicizzazione di questo pericoloso fenomeno.
La crescita del mercato dei giochi si e’ sviluppata grazie alla possibilità di effettuare giocate attraverso la rete, la quasi totalita’ dei giocatori, cerca di risolvere i propri problemi giornalieri, con una vincita che possa cambiare in meglio la propria esistenza.
Per tali motivi, si e’ avuta una diffusione di migliaia di punti gioco sparsi in tutto il territorio nazionale, basti pensare che dal 2012 sono nati 18 mila mini casino’; Lo Stato, solo nel 2017, ha incassato una cifra pari a 10 miliardi di euro.
Cio’ sta a significare che, in tutto il nostro territorio,si sono fatte giocate per 100 miliardi di euro, l’80% di queste sono state restituite con il payout, cioè la percentuale ridata ai giocatori, il restante 20%, oltre 19 miliardi, è ripartito quasi in egual misura, tra entrate erariali e fatturato del settore.
Nessuno Stato europeo incassa quanto l’Italia dal gioco d’azzardo, nell’ultimo decennio, l’Italia ha il livello di tassazione sul gioco d’azzardo più alto rispetto ai principali paesi europei. Più del doppio rispetto a Francia e Regno Unito, quasi quattro volte rispetto a Spagna e Germania.
Ora le norme inserite nel “Decreto Dignita’” puntano a contrastare il grave fenomeno della ludopatia, non solo attraverso la tassazione, che al momento rimane invariata, anche se il suo aumento era stato indicato come una delle possibili entrate per finanziare il reddito di cittadinanza.
Questo decreto vietera’ la pubblicità di giochi o scommesse con vincite in denaro, in caso di violazione, sono previste sanzioni pari al 5% del valore del contratto di sponsorizzazione, a partire da un minimo di 50 mila euro.
Le regole non sono uguali per tutti :
La misura non si applica ai contratti in essere e alle lotterie a estrazione in differita, come la Lotteria Italia.
Inoltre, sono esclusi dal divieto “i loghi sul gioco sicuro e responsabile dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli”. In sostanza, i giochi di Stato sono al riparo dagli effetti del decreto.
Ancora una volta il “gioco d’azzardo legalizzato” sta vincendo la propria battaglia, mentre i cittadini ludopatici potranno affidarsi alle amorevoli cure che lo Stato offrira’ loro… per i contributi versati.
Vorrei capire quale e’ il confine che divide il gioco d’azzardo legale…. da quello illegale. Se lo organizza lo Stato, siamo nella perfetta legittimita’, caso contrario no!
Non sarebbe meglio che scomparissero dal mercato i gratta e vinci, le macchinette mangiasoldi, le ruote della fortuna, le lotterie, i vari bingo, e cosi’ via dicendo?
Lo Piano Saint Red
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