La Politica e le Istituzioni ci danno lezioni anti-contagio insieme a tg e talk show, ma lo spaccio e le case d’appuntamento sono senza freni.
Quando all’inizio di febbraio e poi marzo si prese consapevolezza dell’incedere del contagio da nuovo coronavirus Sars-cov-2, da queste pagine, con anche non pochi strali sui social, si cercò di evidenziare che uno dei possibili veicoli di trasmissione erano pure certi noti comportamenti a rischio, seppure politicamente, culturalmente e mediaticamente dissimulati nella nostra Nazione.
E
rano e sono:
lo spaccio gestito dalla delinquenza locale o dalla criminalità organizzata e quindi il crescente consumo nella società di droghe, non controllate e senza alcuna risaputa garanzia sanitaria;
le sparse case d’appuntamento nelle quali specialmente donne ma anche uomini (di solito comunitarie e immigrate spesso sfruttate da propri connazionali o anche italiani come pure dalla malavita dei luoghi o dalle mafie d’importazione o nostrane oppure anche da certa politica o imprenditoria per acquisire in cambio favori di terzi) esercitano il mestiere più antico del mondo ormai persino in condomini, case private, vicino alle scuole, in città o in paese, senza alcun rispetto per gli altri cittadini e con una tale ostentazione che appare come deliberata certa miopia e quindi compiacenza di tutta la politica, istituzioni, ecc.
Poi però se il cittadino comune non esce addirittura con la mascherina, rischia – a seconda dei Dpcm oppure certe ordinanze regionali o comunali – una sonora multa oltre che di essere anche spiaccicato alla gogna sui social.
Come pure si additano discoteche, ristoranti, bar, ecc. quali grandi untori di contagio, quando poi il resto sopra, spaccio e case d’appuntamento, non si nomina pressoché mai, specialmente nei nostri talk show, tg, giornali, ecc. e tanto più nei nostri Governi, Parlamenti, Commissioni, ecc.
Eppure in un certo noto spot televisivo si mostra una giovane unta in viso e nelle mani, poiché (metaforicamente) contagiata dal nuovo coronavirus seppure asintomatica, la quale stando poi in famiglia a sua volta lo trasmette soprattutto alle persone anziane, le quali sono notoriamente più a rischio di sviluppare la malattia Covid-19 che, purtroppo, è risaputo, può essere spesso letale soprattutto nei casi di chi avanti negli anni.
Si faccia allora quanto meno uno spot televisivo e sui quotidiani, in cui si propaganda anche ai nonni, padri, giovani, ecc. che pure andare in case d’appuntamento durante questa pandemia è causa di potenziale contagio, come anche di trasmettere la malattia alla/o squillo che poi a sua volta la diffonderà ad altri.
Ma si dispongano anche i dovuti e doverosi controlli, sanzioni e non solo a seconda della discrezionalità, ideologia o i possibili interessi oppure orientamenti soggettivi di chi sovrintende al Governo, al Giudizio, al Comando, all’Amministrazione, ecc.
Salvo continuare con l’incarnata ipocrisia in tutto e in ogni cosa in questa Nazione. Ma farlo pure con un virus così contagioso e pure letale è proprio da stolti cronici e irrecuperabili.
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