L’ipocrisia del Consiglio Superiore di Sanità: bocciata anche la Cannabis Light, ma nessun problema per i più dannosi alcol, sigarette e psicofarmaci
Il Consiglio Superiore di Sanità boccia la Cannabis Light: l’organo consultivo raccomanda “che siano attivate, nell’interesse della salute individuale e pubblica e in applicazione del principio di precauzione, misure atte a non consentire la libera vendita dei suddetti prodotti“.
Ma la richiesta sembra fuoriuscire sia dai binari dell’Organizzazione Mondiale della Salute che grazie ad una letteratura scientifica si sta dirigendo verso una declassificazione della pericolosità della marijuana nelle tabelle internazionali, sia dalla scelta di soprassedere su vendita di alcol, sigarette e psicofarmaci, considerati ben più dannosi per la salute dei consumatori. Inoltre la richiesta non riguarderebbe la marijuana, già classificata tra le droghe illegali senza distinzioni, ma la sua “sorella” minore: la cannabis light contiene bassissimi percentuali di Thc, ben inferiori alla soglia stabilita dalla legge e, come del resto la sorella maggiore, non crea dipendenza. Dipendenza invece accertata in chi abusa di alcol, tabacco e psicofarmaci, appunto.
Ad insorgere, oltre a tantissime personalità del mondo scientifico, è stata l’Associazione Luca Coscioni, che da sempre difende i diritti dei malati ad avere alleviato il dolore, soprattutto nella figura del suo tesoriere, Marco Cappato che dai suoi profili social fa notare l’ipocrisia di tali richieste.
A sentire gli esperti, inoltre, non esiste in alcun modo quella correlazione tra l’uso di questi prodotti e il passaggio a droghe pesanti, come in molti vorrebbero far credere.
Lo stesso Umberto Veronesi portò avanti per lungo tempo una battaglia per la legalizzazione di oppiacei e cannabinoidi contro il dolore, criticando invece uno Stato che lucra senza vergogna su una droga che uccide decine di migliaia di persone ogni anno, cioè la sigaretta.
Bisogna ricordare che il Monopolio sui prodotti a base di cannabis non solo frutterebbe introiti di decine di miliardi di euro nelle casse dello stato, ma al contempo inferirebbe un duro colpo all’economia illegale dei gruppi criminali. Insomma, in Italia la legalizzazione della cannabis sta riscontrando resistenze sospette ed ora arriva anche l’interdizione alla cannabis light. Le cosche malavitose esultano.
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A cura di Mario Calabrese
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