Fognini vince il suo primo Master a Monte Carlo. Epocale trionfo nel Principato.
di Francesco Caia
L
e imprese esistono per essere compiute. Nel settore sportivo, le gesta straordinarie di atleti straordinari possono svolgersi nell’arco di una carriera oppure in un lasso di tempo inferiore, talvolta pari a una settimana.
La terra rossa è il territorio prediletto dagli italiani per compiere grandi gesta: Panatta alzò il trofeo degli Internazionali di Roma e il Roland Garros e la Coppa Davis con la propria nazionale – il tutto nello storico anno del 1976; Pietrangeli vinse per due volte sia il torneo principale italiano che quello francese; Cecchinato raggiunse, l’anno scorso, le semifinali all’Open di Francia; e quest’anno al Masters 1000 di Montecarlo si è svolta un’altra epopea proprio nel Principato: Fabio Fognini ha ottenuto il successo più importante e prestigioso della propria carriera e ha riportato l’Italia al trionfo!
L’ITER
Fabio è entrato come testa di serie numero 13 nel torneo monegasco. Dopo un inizio di stagione disastroso, senza mai arrivare ai Quarti, giunge a Monaco con un parziale negativo di 4 vittorie e 8 sconfitte, con 0 match conquistati sulla terra battuta- il tennista ligure riesce con molta fatica a superare Rublev nel primo turno. È ad un passo dalla sconfitta (6-4 4-1) e dalla crisi totale, con cui concluderebbe il torneo, quando il suo braccio e la sua mente cominciano ad accendersi dando segni gloriosi: sconfigge in tre set il giovane russo con un urlo liberatorio. Per rifornire pienamente il carburante e affrontare al meglio l’ottavo, Gilles Simon aiuta Fognini con il ritiro.
Nel frattempo, al secondo turno, Cecchinato e il giovane promettente Lorenzo Sonego approdano al terzo turno. Il Siciliano vince in rimonta 2 set a 1 contro l’ex campione Stanislas Wawrinka. Il Torinese supera a sorpresa il numero 12 del mondo Karen Khachanov, giocando con disinvoltura. Il sogno di avere tre italiani ai quarti si frammenta un pochino: l’italiano dal maggiore punteggio esce di scena in tre set cedendo ai colpi di Guido Pella; gli altri due rappresentanti tricolore, Fognini e Sonego, passano al turno successivo spedendo a casa rispettivamente un favorito Sascha Zverev, numero tre del ranking, e l’inglese Norrie. Il tedesco lascia scivolare il match nelle mani di Fabio, in seguito a un tie-break serrato perso 8-6, per poi subire un pesante 6-1. Grande prestazione del ligure!
Già arrivati a questo punto, ci si poteva accontentare di avere due dei nostri ai Quarti di finale in un 1000. Ma perché non tentare di scrivere un’altra pagina di storia… e memento audere semper, “Ricordati di osare sempre”!
Un nome che rincontreremo successivamente è quello di colui che sconfigge Sonego in due giochi: Dusan Lajovic (6-4 7-5). La favola del torinese si ferma, ma visto il talento è solamente una battuta d’arresto.
Fognini affronta Coric, 13 nel mondo, testa di serie numero 9 a Monte Carlo. Nel primo set, il croato lo assoggetta con un solare 6-1. Fabio dà prova di grande maturità rimanendo incollato alla partita con le unghie e con i denti. Fa un’idilliaca performance, impartendo una lezione all’avversario con una remuntada notevole: 6-3 6-2, il punteggio per ottenere il pass delle semifinali.
Appena il tempo di festeggiare e subito subentra la preoccupazione per l’italiano supersite, che nel prossimo turno troverà ad attenderlo il re del rosso: “The King of Clay”. Il vincitore di 57 titoli su tale superficie, tra cui 11 Roland Garros e altrettanti Masters di Monte-Carlo: il numero due nel mondo, campione del dritto e pilastro del tennis passato e odierno: Rafael Nadal. Anche questa partita si prospetta come un massacro. Un ospite purtroppo atteso è il forte vento che incombe sul campo rendendo la vita difficile ai giocatori. Nei turni di servizio di entrambi vi sono innumerevoli break. Sino a quando Fognini riesce nella fuga e segna sul tabellino il primo set col proprio nome. Rafa è irriconoscibile, non riesce ad imporre il suo ritmo e non ha punti fermi sui quali orientarsi, a causa delle calamità naturali e dell’avversario. L’italiano possiede un estro favoloso ed incantevole e lo offre al pubblico divertito. La conclusione dell’incontro è quasi una passeggiata: 6-2. Ed è finale!
La regola dell’ubi maior minor cessat, non vigeva in questo torneo.
“Senza ombra di dubbio, è una grande vittoria, sono molto felice, era veramente difficile” –sostiene Fognini– “con Nadal devi rischiare, sulla terra ha pochissimi rivali; devo riposarmi e preparare al meglio la finale che sarà difficile. Se me lo avessero detto a inizio settimana, avrei riso. Adesso, invece, mi sto giocando un 1000, la finale più importante della mia carriera”.
Nell’ultimo atto di questa settima suggestiva, il contendente al titolo è Lajovic, la causa dell’eliminazione di Sonego.
Fognini scende nel campo Court Rainier III, alle 14:30 per l’impresa. Il miracolo. Il ligure non mette del tutto in atto le prestazioni sublimi dei passati turni, ma ha più qualità e sorprendentemente mantiene i nervi ben saldi. Va sotto di un break, nel primo, e rimonta vincendo 6-3 con fatica. Si alza il livello di gioco del serbo, nel secondo set, con un servizio efficace e solido. Il futuro 24 del mondo cerca il tutto per tutto, ma la sua qualità non eccelle. Fognini conquista il break e sale 3-2 e servizio, ma per un momento scatta un fulmine nel cuore di tutti noi italiani: Fabio avverte dei dolori all’adduttore e viene medicato. Tutto ok, riesce a giocare. Dopo 1 ora e 38 minuti, alle 16:22, Fogna, come si scrive sulla telecamera, vince GAME, SET, MATCH AND CHAMPIONSHIP! Sale 12 nel ranking. Best Carrer!
Definirla un’epopea, una settimana fantastica, prodigiosa, meravigliosa e ammaliante, è utilizzare un eufemismo.
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