Di Francesco e i suoi: l’importanza di una vittoria
Roma. La squadra di Di Francesco ieri ha vinto a San Siro. Non è una novità perché dopo il passo falso contro l’Inter, Eusebio ha collezionato 5 vittorie consecutive (contro l’Hellas Verona per 3-0, contro il Benevento per4-0, l’Udinese 3-1, il Qarabag 2-1 e, ultima in ordine di arrivo, contro il Milan per 2-0). Tra queste va sottolineata la vittoria di Champions Legue, disputata appena quattro giorni fa, a Baku. Vincendo contro il Qarabag, Di Francesco ha dimostrato che con la Roma ha fatto- e sta continuando a fare- un buon lavoro. Se non si trascura il “piccolo” dettaglio che i giallorossi tornano a vincere in una trasferta di Champions dopo ben sette anni, allora sì, possiamo spingerci oltre fino ad affermare che Di Francesco ha fatto centro.
Ma per dissipare ogni dubbio sul gran lavoro del nuovo tecnico giallorosso, si è voluto attendere l’esito della settima gara di campionato, quella contro il Milan. Così ieri, gli uomini di Eusebio, sono scesi in campo contro i rossoneri ed ancora una volta hanno vinto. Quella di ieri però non è stata una vittoria qualsiasi, è stato molto di più. La vittoria di ieri ha rappresentato la rivincita di Di Francesco, il riscatto di una squadra partita come “sfavorita” già ad inizio campionato. È la dimostrazione che in tanti, in troppi, hanno dato fiato alla bocca senza avere la consapevolezza del lavoro tattico e psicologico che il tecnico abruzzese aveva in mente con una squadra sgretolata e disorientata nell’era post-Spalletti. L’ha plasmata, amalgamata e compattata. Al primo ko tutti pronti a puntare il dito contro un allenatore “acerbo”(?), “incapace”, da “quinto posto se ci finisce bene”. E poi, ancora, lo snobismo dilagante per ogni vittoria sudata e conquistata: facile vincere contro “le piccole”, ci si era affrettati a dire. Ma ieri, a San Siro, la rivale non era un concorrente allo sbaraglio, era il Milan di Vincenzo Montella: una squadra blasonata con un allenatore di tutto rispetto. E Di Francesco insieme ai suoi uomini, hanno dovuto dimostrare lì, sul campo, in 90 minuti, ciò di cui erano capaci, o come ha più volte sottolineato qualcuno, “di che pasta erano fatti”. Una vittoria, quella di ieri contro il Milan, che ha dimostrato la “buona pasta” con cui Di Francesco ha fatto lievitare la squadra, una vittoria che ha allontanato dubbi e incertezze sulle potenzialità di una squadra che continua a crescere. Una vittoria che ha scacciato lo scetticismo e il pregiudizio di tifosi e simpatizzanti ma che soprattutto ha messo a tacere l’arroganza di chi ha creduto di avere la verità in tasca giudicando senza concedere il beneficio del dubbio. Ecco, l’importanza di una vittoria racchiusa in una gara è questa: è il potere di restituire ad un ottimo allenatore la sua veste, quella che le era stata strappata con una lingua affilata e tagliente contenuta in bocche saccenti e presuntuose. L’importanza di una vittoria è la capacità di dimostrare che con il sacrificio e il duro lavoro si arriva all’obiettivo… e non ci sono infortuni, impegni infrasettimanali o viaggi di 5 ore che tengano!
Maria D’Auria
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