Recapitata alla redazione di TV2000 una lettera minatoria indirizzata al giornalista Paolo Borrometi contenente minacce di morte, tre chiodi e la scritta “picca nai”ovvero “ti manca poco”
a href="https://www.facebook.com/borrometi.paolo/">Paolo Borrometi non è nuovo alle minacce di morte , infatti,vive sotto scorta dal 2014 a seguito di un’aggressione e del tentativo di incendiare la sua casa a Modica. E’ collaboratore dell’Agenzia Agi, direttore del giornale online “La Spia” e presidente nazionale di Articolo21 e da qualche mese è ospite fisso una volta a settimana del programma “L’Ora Solare”, trasmesso su Tv2000, in cui parla dell’Italia che non si piega alla mafia.
Le sue inchieste hanno contribuito allo scioglimento per mafia di due comuni siciliani: Scicli e Vittoria. Il giornalista ha ripercorso le sue inchieste e le minacce ricevute nel libro “Un morto ogni tanto” (Solferino), uscito a ottobre 2018, in cui ha rivelato anche altri collegamenti tra mafia e politica in Sicilia.
Per le minacce di morte che Borrometi ha ricevuto, i Tribunali di Ragusa e Siracusa hanno condannato, in diversi processi, tre capimafia delle cosche locali. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito al giornalista il 21 dicembre del 2015, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
Numerosi gli attestati di stima e solidarietà nei confronti del giornalista, che ha rotto il silenzio pubblicando una foto della lettera e invitando i lettori a proseguire nello sforzo divulgativo e nell’attivismo contro la mafia:“Alle loro minacce, contrapponiamo i nostri sogni! – ha scritto Borrometi su Facebook – Solo un ringraziamento per il vostro affetto.Probabilmente il mio libro ‘Un morto ogni tanto’ ha dato fastidio qualcuno che, in maniera meschina, ha voluto ribadire quel concetto vile della minaccia. Quel ‘poco ne ha di vivere’ è un mantra che mi è stato ripetuto spesso. Ed è lo stesso concetto che era contenuto nelle intercettazioni degli inquirenti e dei Magistrati di Catania che, nell’aprile scorso, mi hanno salvato la vita, scoprendo quel progetto di attentato”.
“Tanto che sia ben chiaro, oramai è tutto scritto nel mio libro– prosegue il giornalista –I nomi, i fatti, le circostanze. Sta ai cittadini decidere, e la gente sta decidendo.Sta leggendo il libro, si sta schierando. Io continuerò a fare il mio dovere, continuerò a scrivere, a lavorare, a raccontare (In primo luogo per Tv2000). Anzi da oggi ancora di più.Non sono state le minacce di questi 5 anni a fermarmi– conclude Borrometi –non è stato l’attentato scoperto e non lo sarà neanche la letterina che mi hanno recapitato oggi. Loro sono quelli della ‘morte e della paura’, noi siamo quelli dei sogni e della libertà”.
foto tratta dalla pagina del giornalista Paolo Borrometi.
Santa Sarta
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