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Lega Pro, il flop del Catania di Tabbiani – La Bastonatura

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Lega Pro, il Catania di mister Tabbiani rappresenta sicuramente il flop più imprevisto delle prime 11 giornate del Girone C 2023-2024.

Lega Pro, il flop del Catania di mister Tabbiani.

Gli etnei in realtà di gare ne hanno giocate solo 10 e oggi pomeriggio alle 16:15 recuperano il match col Brindisi ma di sicuro i 12 punti conquistati dal Catania nelle prime 10 giornate con un momentaneo tredicesimo posto e una media punti di 1,2 a gara rappresentano una media da lotta per la salvezza e non per la promozione in Serie B, vero obiettivo dichiarato dagli etnei ad inizio stagione.

Secondo peggior attacco del campionato con soli 9 gol realizzati finora (ha fatto peggio solo il Giugliano con 6 reti realizzate), il fallimento del progetto Catania in questo scorcio iniziale del campionato è soprattutto imputabile a mister Tabbiani, un tecnico che non ha mai saputo dare un gioco credibile a questa squadra.

Senza dimenticare che Tabbiani al suo arrivo a Catania non aveva il gradimento della piazza etnea, avendo esperienze in Serie C solo col Fiorenzuola, portato dalla D alla C nel 2020-2021 e poi salvato nei due campionati successivi.

I tifosi, a suon di fischi, lo avrebbero già esonerato domenica sera, al fischio finale del match interno con l’Avellino perso abbastanza nettamente per 0-2. Ma all’indomani della sconfitta con gli irpini, a Tabbiani è stata riconfermata la fiducia da parte della società e del presidente Pelligra, anche se le voci di un possibile arrivo di Silvio Baldini (autore qualche anno fa di un capolavoro prendendo in corsa il Palermo) sono sempre più insistenti.

Le colpe dei calciatori nel flop del Catania.

Ma è ovvio che le colpe nel flop temporaneo del Catania non sono solo di mister Tabbiani. Gran parte delle colpe ricadono anche sui calciatori che, pur essendo molto spesso di categoria superiore, non hanno saputo dare a questa squadra il giusto cambio di marcia atteso.

Giocatori del calibro di Mazzotta, Marsura, Chiricò, sempre più innamorato del pallone forse anche troppo e sempre troppo individualista, Zammarini, Di Carmine e tanti altri, avrebbero dovuto dare ben altro contributo al di là di quelli che possono essere stati gli errori di Tabbiani che pure ci sono e sono evidenti a chi segue le sorti degli etnei.

Sono passate solo 11 giornate di campionato (anche se per il Catania diventeranno tali solo oggi col recupero col Brindisi), ma la società del Catania è già di fronte ad un bivio.

Cambiare l’allenatore, come sembrava orientata già domenica sera, e riconciliarsi in questo modo con la piazza, oppure confermarlo a tempo, sperando che nelle prossime gare arrivino dei segnali di risveglio da parte della squadra etnea in preda attualmente ad una crisi di gioco ma anche mentale e fisica a ben 12 punti dalla vetta che sembrava il vero obiettivo di questa squadra. A partire dalla trasferta di Brindisi di oggi.

 

 


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