Canè e Improta testimonial d’eccezione, tante le maglie storiche, i palloni e le scarpette esposte. Domani dalle 12 alle 20 mostra con decine e decine di maglie storiche, domenica il museo Maradona.
span id="yui_3_16_0_ym19_1_1480707679913_10889">Grande successo all’apertura della mostra “L’Azzurro fa 90”, in programma sino a domenica presso il Centro Commerciale “Azzurro” di Fuorigrotta. Testimonial del “taglio del nastro” gli indimenticati ex azzurri Gianni Improta e Faustinho Canè, che hanno tenuto anche un talk show sui loro ricordi in azzurro e sul momento del Napoli. Insieme a video storici, alle foto storiche e delle prime pagine dei giornali, presenti decine di maglie storiche della collezione di Mariano Abbate. Dalle scarpette di Panzanato ai palloni degli anni ’30, dalle maglie di Savoldi, Improta e Krol a quelle di Maradona, Giordano, Bruscolotti, Cavani e Hamsik. Domani, sabato 3 dicembre, la mostra continuerà con decine e decine di maglie storiche degli ultimi 40 anni e poi domenica con il Museo di Maradona della famiglia Vignati, con video e intrattenimento dalle 12 alle 20. Stasera, nel corso del dibattito, Canè ha parlato dei suoi ricordi. «Ai miei tempi c’erano sempre 80000 persone. È un’emozione indescrivibile. A proposito dello striscione “Didi, Vava e Pelè sit a ualler e Canè” ho capito subito cosa significasse perché appena si arriva in Italia si imparano le parolacce. Sono grandissimi calciatori, altro che il sottoscritto ma ho apprezzato moltissimo quella frase. L’attaccante più forte della storia del Napoli per me è Careca». Poi, dopo aver ricordato con commozione la tragedia del Chapoecense, sul Napoli attuale: «Ovviamente faccio il tifo per il Napoli e per Sarri ma se il mister a questi livelli dice che non interferisce sul mercato e che la sua squadra è adolescenziale, credo che il tecnico dovrebbe recuperare se stesso ed allora potrebbe ritornare al vertice. Faccio il tifo per Gabbiadini, non è stato aiutato ma mi auguro possa sbloccarsi».
Anche Gianni Improta ha parlato del passato e del presente azzurro: «Tutti ci aspettavamo la replica dello scorso campionato, non poteva essere così vista la cessione del miglior marcatore della storia della Serie A. Una cosa non da poco. Milik aveva iniziato bene ma il suo infortunio ha rivelato la mancanza di un bomber. La squadra continua a giocare bene ma il mister deve cercare qualche variante tattica anche perché le squadre adesso conoscono il gioco degli azzurri. Se a questo si aggiunge l’assenza di un grande attaccante si spiega la crisi di risultati. Sono comunque fiducioso sul cammino del Napoli. Gabbiadini non si è dimostrato in grado di ricoprire quel ruolo. Quindi al momento manca assolutamente un attaccante». Un passo indietro sul suo passato: «Il momento più emozionante – ha detto il baronetto di Posillipo – è stato quello di far parte del Napoli, della squadra della tua città con 80000 mila persone pronte ad applaudirti. Sarà qualcosa che porterò sempre nel cuore». Chiusura in musica con il pezzo “M’innamorai di te”, una rivisitazione di Lena Lane sul refrain di “Un giorno all’improvviso”.
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