Preliminarmente va rammentata la vicenda dell’avvocata in questione attraverso due precedenti articoli: «29 Settembre 2021 L’alleanza tra cosa nostra e stidda … La DDA (Direzione distrettuale antimafia) di Palermo ha chiuso l’indagine a carico di 30 persone, accusate a vario titolo di mafia ed estorsione. L’inchiesta nasce dall’operazione “Xydi” che, a febbraio scorso, portò all’arresto di boss e gregari delle famiglie mafiose trapanesi e agrigentine» e «2 Febbraio 2021 Agrigento, Trapani, Caltanissetta e Palermo, retata antimafia, con anche arresto di avvocata … Il 2 febbraio 2021, i Carabinieri del ROS (Raggruppamento operativo speciale), con il supporto operativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento e l’ausilio dei Comandi Provinciali di Trapani, Caltanissetta e Palermo, del XII Reggimento “Sicilia”, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” e del 9° Nucleo Elicotteri, con l’operazione “Xydi” hanno dato esecuzione ad un Decreto di Fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nei confronti di 23 indagati, ritenuti a vario titolo responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso (cosa nostra e stidda), concorso esterno in associazione mafiosa, favoreggiamento personale, tentata estorsione ed altri reati aggravati poiché commessi al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso … In tale cornice, nell’ambito delle dinamiche associative delle articolazioni mafiose oggetto di indagine, ruolo di rilievo ha ricoperto l’avvocatessa Angela Porcello, compagna di Giancarlo Buggea che, in qualità di difensore di numerosi affiliati del Mandamento, tra cui lo stesso F., sfruttando le garanzie del mandato difensivo, ha messo a disposizione degli stessi il proprio studio legale per l’esecuzione di summit mafiosi, ritenendolo luogo non soggetto ad investigazioni».
Adesso, dopo quasi un anno in carcere, durante l’udienza preliminare di ieri, nel processo “Xydi” scaturito dall’omonima operazione antimafia dei Carabinieri del Ros di Palermo di cui sopra, l’avvocata Angela Porcello ha dichiarato di voler collaborare con la Giustizia. La professionista, visibilmente provata, capelli ingrigiti, vestita di nero, ha pronunciato pochissime parole che hanno, di fatto, bloccato il processo per consentire al Pm e al Gup di valutare la nuova posizione.
In particolare l’avvocata ha scritto in un documento diretto ai Magistrati di volersi pentire e di assumersi “… la responsabilità di tale decisione. Sono affiliata a Cosa nostra per volontà del mio compagno. Per scelta sentimentale prima. Poi per il tramite della mia professione, ero avvocato e mafioso. Affiliazione conquistata sul campo. Prima dell’udienza voglio parlare con il pubblico ministero e con il Gup. So molte cose e soprattutto so cose inedite su Catania”
Al momento non ci sono commenti da parte della Procura. Il processo è stato rinviato al prossimo 10 gennaio.
La Porcello nei mesi scorsi aveva provato a collaborare con la Giustizia facendo nomi e cognomi e raccontando pure di un omicidio irrisolto degli anni scorsi. Però i Pm non hanno ritenuto piena e decisiva la volontà collaborativa dell’indagata criticandone negli atti l’atteggiamento definito privo di concreto aiuto per l’Autorità giudiziaria.
Ieri con la dichiarazione dell’avvocata di volersi pentire, il Gup ha stralciato la posizione della stessa nonostante la ferma opposizione dei difensori dell’ex compagno, Giancarlo Buggea, anch’egli a giudizio. Nel frattempo la Porcello ha revocato l’incarico ai suoi difensori.
Nell’immagine di copertina è riportata una delle frasi intercettate durante l’Operazione dei Carabinieri del Ros (Raggruppamento Operativo Speciale) “Xydi” di cui sopra: “Avvocatessa … siamo … siamo noi … la Sicilia è una terra desolata, è una terra di miseria, mentre una volta un pochettino anche se c’era la miseria c’era …”.
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