Il bomber Lapadula ancora a segno: quinto goal di fila per lui, quinta vittoria di seguito per il Pescara.
V
ittoria doveva essere e vittoria stata. La rete di Lapadula, siglata al 78’, ha permesso al Pescara di festeggiare al meglio il suo ottantesimo compleanno, in presenza delle sue vecchie gloria. Dal campione Leo Junior, il quale vestì la maglia del Delfino negli anni ’80 in serie A, al “profeta” Galeone, da tutti considerato il più grande tecnico della storia del Delfino (sotto la sua gestione la squadra abruzzese conobbe due storiche promozioni in A, ed un’ altrettanta grande salvezza nella massima serie, l’unica ottenuta nella storia del Delfino nella massima divisione), per passare ad Ottavio Palladini, bandiera del Pescara degli anni ’90, a Bruno Nobili, che insieme al compianto Zucchini, scomparso qualche tempo fa, ma sempre nel cuore di tutti i tifosi, formarono la meravigliosa coppia del Pescara nella prima storica promozione in serie A, avvenuta negli anni ’70.
Erano tutti presenti sugli spalti del vecchio “Adriatico” – “Cornacchia”, per gustarsi il quinto successo di fila del Pescara, che vola in classifica (quarto posto ex aequo con il Bari per gli abruzzesi a quota 64, con i biancazzurri in vantaggio negli scontri diretti con i galletti), sbarazzandosi, forse, definitivamente di una potenziale concorrente per un posto nei Playoff. Il Brescia di Boscaglia, infatti, dopo il disco rosso patito in Abruzzo, vede allontanarsi in maniera quasi definitiva il sogno post-season.
Eppure, le rondinelle, scese in riva all’Adriatico con tutta l’intenzione di vendere molto cara la pelle e per ottenere un successo che potesse rimettere loro in corsa per il discorso playoff, non hanno per nulla sfigurato, mostrandosi squadra compatta e ben ordinata.
Dopo il buon inizio del Pescara, con il solito Lapadula che ha sfiorato almeno in un paio di circostanze la rete del vantaggio, una volta con quella che è diventata la specialità della casa, vale a dire la sforbiciata, sono proprio gli uomini di Boscaglia a prendere le redini del match, passando in vantaggio con uno shot dalla distanza di Dall’Oglio, bravo a vedere Fiorillo non proprio ben posizionato tra i pali.
Una doccia fredda che rompe gli equilibri, permettendo ai lombardi di ottenere una maggiore fiducia e consapevolezza nei proprio mezzi. Ma è all’inizio di ripresa che il Pescara riesce a riequilibrare le sorti del match, con il terzo tempo vincente di Memushaj sugli sviluppi di un corner. Solita prestazione di qualità e di quantità per il mediano albanese, che si è ancora rivelato molto prezioso per questa formazione.
Ma chi ha dimostrato ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, di essere praticamente insostituibile per questa squadra, è sempre e solo lui. L’italo – peruviano, Gianluca Lapadula, quando a 12’ dal termine della contesa, approfittando di una maldestra uscita del portiere Minelli, riesce a battere il portiere delle rondinelle, le quali protestano per una presunta carica da parte del bomber del Pescara. Episodio dubbio, ma che permette al Pescara di conquistare i tanto agognati 3 punti.
24esima magia per “Lapacadabra”, che fa tirare un sospiro di sollievo a tutto il nutrito parterre intervenuto per il compleanno del Delfino, oltre che a tutti i tifosi, abbastanza in ansia dopo avere visto la propria squadra in svantaggio al termine della prima frazione.
Festa grande al fischio finale per gli abruzzesi, che sabato saranno attesi dall’insidiosa trasferta di Chiavari , contro la sorpresa V. Entella, in lotta per partecipare alla lotteria de les barrages. Il Pescara è tornato a credere fermamente nella promozione. Fa bene: con Lapacadabra in squadra, nessun risultato è precluso.
CHRISTIAN BARISANI
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