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Castellammare di Stabia

L’anno 2018 del Napoli da Sarri ad Ancelotti

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L’evoluzione del Napoli, come è cambiato il club con il passaggio di testimone da Maurizio Sarri a Carlo Ancelotti

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n casa Napoli è cambiato tutto il 23 maggio 2018 quando Carlo Ancelotti è diventato ufficialmente l’allenatore del club di Aurelio De Laurentiis, un annuncio che ha colpito dritto al cuore chi avrebbe voluto ancora Maurizio Sarri sulla panchina azzurra.

Questo cambio di allenatore ha portato una serie di novità che ad oggi hanno rivoluzionato completamente la squadra, partendo dalla rosa. L’arrivo del tecnico di Reggiolo sulla panchina azzurra ha scongiurato il possibile addio di Marek Hamsik (rumors di mercati lo vedevano diretto in Cina) offrendogli la possibilità di ricoprire un ruolo inedito: spostarlo nella cabina di regia (esperimento già riuscito con Andrea Pirlo quando arrivò al Milan).

Non solo, Ancelotti ha anche effettuato una valorizzazione del parco giocatori non indifferente rispetto alla gestione Sarri.  Se l’ex tecnico si affidava ai soliti titolarissimi e le rotazioni coinvolgevano solo 13 massimo 14 giocatori, fossilizzandosi sul 4-3-3 che sfruttava quasi esclusivamente la fascia sinistra, Ancelotti partendo dall’eredità lasciatagli dal predecessore ha effettuato una serie di mini-rivoluzioni. Sfruttando tutti i giocatori a disposizione adatta le scelte in base al turnover, cambiando modulo anche durante le partite.  Una dura lezione imparata dopo la pesante sconfitta dal Marassi contro la Sampdoria lo scorso 2 settembre, che ha portato il Napoli ad abbandonare il 4-3-3 ed affidandosi ad un 4-4-2 camaleontico.

Un ulteriore aspetto innovativo portato dall’ex Bayern è la lista obiettivi. Se per Sarri contava solo il campionato, “regalando” di fatti la Champions League prima e l’Europa Legue dopo, per Ancelotti tutte le competizioni hanno egual misura.

Tuttavia non mancano critiche a questo Napoli. Oggi è una squadra che lotta che se la gioca fino all’ultimo, ma commette ancora errori che sono stati e potranno essere fatali per il raggiungimento degli obiettivi sopracitati. Sun Tzu nella sua opera “L’Arte della Guerra” scrive “L’invincibilità sta nel sapersi difendere, la possibilità di vincere sta nel saper attaccare” un insegnamento che il Napoli dovrebbe fare suo, quando durante i match accusa dei cali e delle distrazioni come è avvenuto contro la Stella Rossa quando ha subito un gol nei minuti finali causandone l’eliminazione dalla Champions, oppure contro la Spal sempre nei negli istanti finali del match.

Ora non ci resta che attendere la sfida di Santo Stefano per testare nuovamente la maturità del Napoli contro l’Inter che vorrà vincere per mantenere saldo il 3° posto.

A cura di Antonio Gargiulo

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