I lampi di Lorenzo…Il Magnifico!
L
a trasferta di Udine riconsegna al campionato uno dei suoi talenti più cristallini: Lorenzo Insigne, per i tifosi napoletani Lorenzo il Magnifico. Il piccolo attaccante di Frattamaggiore illumina con due lampi il temuto e insidioso anticipo in scena alla Dacia Arena. In mancanza del bomber ufficiale, il polacco Milik, ancora alle prese con il recupero dall’infortunio al ginocchio, Insigne decide di diventare protagonista; marca due volte il tabellino e si riprende il suo Napoli, regalando tre punti importantissimi in uno stadio che da anni è una vera e propria croce per i partenopei. Dopo un primo tempo apatico, e con gli avversari più decisi e volenterosi, gli azzurri sono scesi in campo nella ripresa molto più tonici e decisi.
Di certo Sarri avrà richiamato alle proprie responsabilità i vari talenti dell’attacco: conoscendoil suo temperamento sanguigno, i muri dello spogliatoio avranno tremato! E allora ecco lo scugnizzo mostrare tutto il suo valore: agli assist precisi al millimetro, vero pezzo forte della casa, aggiunge due perle: senso della posizione assoluta in occasione del primo gol, che vede Insigne pronto a scartare il cioccolattino servito dal sempre presente Callejon; rapidità da cobra nel secondo, sull’erroraccio del difensore friulano Widmer. Fulmineo anche il gol di Perica, lungaccione subentrato dalla panchina, che vola in cielo e la mette lì dove nessuno può arrivare. Il gol dei padroni di casa serve solo a rendere più sofferto il finale di partita, ma i bianconeri sono senza più ossigeno. Oltre ai gol, per Insigne, nel mezzo, un bolide da fuori, che scheggia la traversa, con deviazione decisiva del portiere dell’Udinese. Mattatore di giornata, Lorenzo il Magnifico, che come l’omonimo fiorentino decide di essere protagonista della bellezza; in un’arte moderna come è il calcio, bisogna aspettare che i più talentuosi mettano sul piatto tutta la loro bravura, per divertire i tifosi e riconciliarci con i valori dello sport. Campioncini così, andrebbero tutelati e coccolati, anche per allontanare sgradevoli sirene di lingua straniera, che spesso provano a depauperare il calcio italiano dei nostri migliori gioielli. “Intelligenti pauca”, dicevano i latini: oggi si direbbe, a buon intenditor, poche parole…
a cura di Fabiano Malacario
RIPRODUZIONE RISERVATA
Lascia un commento