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Rich girl face” è il nuovo trend che spopola tra le giovani di cui si è parlato nel corso del 42/mo congresso nazionale a Roma del Sime – Società italiana di medicina estetica.
Il termine Rich girl face è stato coniato dal chirurgo plastico Dirk Kremer per Glamour Uk, interessa le ragazze under 30 e consiste nella ricerca delle pazienti di accentuare caratteristiche fisiche tali da essere individuate come le ‘ragazze ricche’: filler all’acido ialuronico e iniezioni di botox diventano così motivo di orgoglio e una sorta di status, da sfoggiare sui social media con hashtag dedicati.
Labbra gonfie e zigomi pronunciati, da ostentare senza vergogna, anzi la nuova moda permette anche di parlare apertamente del ricorso alla chirurgia estetica come mezzo per poter “trovare sé stesse” e sentirsi bene “nella propria pelle”- e pensare che al giorno d’oggi chi va invece a farsi qualche seduta da uno/a psicoterapeuta viene guardato con compassione perché considerato pazzo con “qualche problema”.
Qui l’allarme è ancora più grave di quando a ricorrere alla chirurgia sono donne che non sopportano l’idea che al trascorrere del tempo il corpo cambi: in questo caso non c’è paura del passare del tempo o paura della morte e del decadimento del corpo, ma una vera e propria “negazione di sé stesse”. Non ci si accetta per niente, non ci si riconosce allo specchio al punto da considerare assolutamente “normale” il ricorso al bisturi per “crearsi la faccia a immagine e somiglianza dei propri idoli”.
Si è disposte a lasciarsi “maneggiare” il volto e il corpo da qualunque medico disposto ad esaudire “il desiderio di diventare ciò che si desidera” a costo di dar fondo alle “paghette” di una vita intera -con buona pace di genitori che elargiscono “il regalo” come premio di buona condotta o per autoconvincersi di essere stati dei bravi genitori che hanno aiutato la figlia a ritrovare la fiducia in sé stesse.
E’ difficile risalire all’imputato per questa faccenda.
Si potrebbe semplicemente riconoscere che il mercato globale, i social, siano diventati potenti al punto da influenzare il funzionamento delle sinapsi nel cervello di queste giovani donne, che idolatrano per davvero le influencer di turno che con l’hashtag #nofilter fanno credere per davvero che la loro “bellezza” sia naturale e senza imperfezioni (e soprattutto che la Bellezza siano gli zigomi alti e le labbra a canotto).
Ai genitori, alle madri, ai padri, andrebbe la compassione perché in questi tempi è forse più difficile che mai essere genitori, specialmente quando in fondo in fondo si vorrebbe essere ancora giovani e pimpanti e proprio non ce la si fa a stare dietro a figli oramai ridottisi a topolini incantati dal pifferaio magico.
Allo Stato? Alla Scuola? Ai medici indegni di tale titolo che assecondano i desideri delle giovani clienti purché paghino?
Per quanto esistano Educatori capaci di instillare nella mente di queste povere disgraziate un briciolo di buon senso tale da farle tornare sui propri passi, resta il fatto che questa realtà è supportata da una realtà virtuale potente e da un mercato forte che finanzia e sostiene questo trend.
Il mito della caverna di Platone è più reale che mai: ci si illude di Essere deformando i propri connotati a immagine e somiglianza degli idoli influencer odierni.
E il paradosso è che dall’alto di questi altari vengono sputati messaggi come “Sii te stessa” “la tua bellezza è unica” #metoo #bodypositivity…
Quando si raggiungerà il limite? Quando si capirà che così proprio non va?
Il vecchio detto “La bellezza salverà il mondo” inizia a risultare vuoto di senso -a tratti spaventoso- se il concetto odierno di bellezza è questo…
L’allarme lanciato dal Sime: il nuovo trend “Rich girl face” / Stéphanie Esposito Perna / Redazione